Scoperto un nuovo meccanismo per produrre proteine Dna: la ricerca guidata da Pavia

Lo studio condotto dal professor Konstantinos Lefkimmiatis, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell'Università

Una nuova modalità di regolazione della produzione degli istoni, le proteine strutturali della cromatina (una sostanza costituita dal Dna), è stata individuata nell’ambito di uno studio condotto dal professor Konstantinos Lefkimmiatis, del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Pavia, in collaborazione tra la Fondazione per la ricerca biomedica avanzata (VIMM) di Padova e l’Ateneo pavese. “La scoperta – sottolinea una nota dell’Università di Pavia – ha mostrato un’associazione tra segnali intracellulari e quantità di istoni, un processo chiave nella tumorigenesi, aprendo la strada a nuove possibilità terapeutiche”. I risultati dello studio, sostenuto dalla Fondazione Airc per la ricerca sul cancro, sono stati pubblicati sulla rivista “Nature Communications”. “Nell’articolo – spiega il comunicato – sono descritti i meccanismi con cui il nucleo riceve ed elabora segnali dalla periferia cellulare attraverso la proteina EPAC1, che si trova in quantità elevate in diversi tipi di tumori. I ricercatori hanno scoperto che nel nucleo, in risposta a stimoli specifici, EPAC1 forma condensati in corrispondenza ad alcuni siti di produzione degli istoni, le proteine che conferiscono stabilità strutturale al Dna. Considerando che il processo della tumorigenesi può essere accelerato dall’instabilità della cromatina, le scoperte del gruppo possono portare a individuare nuove possibilità terapeutiche”. “Visualizzando la dinamica spaziotemporale di EPAC1 nel nucleo, abbiamo scoperto che questa proteina, quando è attivata da stimoli provenienti dalla periferia cellulare o dall’ambiente esterno, riesce a creare una sorta di spazio privilegiato che facilita la produzione degli istoni”, hanno commentato Liliana Iannucci (ricercatrice dell’Ateneo di Pavia) e Konstantinos Lefkimmiatis, i principali autori dell’articolo (nella foto dell’ufficio stampa dell’Università di Pavia).