La Sacra Scrittura di domenica 30 aprile

Il commento di don Michele Mosa. «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza»

C’era una volta il pastore. E non è l’inizio di una favola. Oggi, al tempo del 5G e delle smart city, a cosa serve un pastore? Anzi, ci sono ancora le pecore? Quello che da bambino sognavo – la chiamavano fantascienza – è realtà: non mangiamo pillole ma bistecche di carne sintetica “coltivata”: c’era una volta il pastore. Invece, udite, udite: al bando di concorso “Scuola per pastori e allevatori” del progetto “Life ShepForBio”, un progetto cofinanziato dall’Unione Europea che coinvolge il Parco delle foreste casentinesi: per i sei posti messi a bando, poi diventati otto, hanno risposto in 167. C’è ancora qualcuno che vuol fare il pastore. E vuole farlo stando in mezzo alle pecore. Lasciandosi impregnare dell’odore delle pecore. Pastore. Mestiere che tanto piace a Dio: Mosè è pastore, Davide è pastore, Amos è pastore. Dio stesso – tutti sappiamo a memoria il salmo 23 “il Signore è il mio pastore” – è pastore. Gesù è più che un semplice pastore, è il “Pastore bello”. Gesù è Pastore non pecoraio. A proposito racconta Mons. Bregantini, Arcivescovo di Campobasso, che quando era ancora Vescovo di Locri durante la visita pastorale desiderava visitare un grande ovile, con centinaia di pecore. Il pastore mi accolse con molta gioia e se ne uscì in una espressione gustosissima: “Benvenuto, Collega!”. “Mi guardai intorno stupito per la battuta. Al che lui aggiunse deciso”: “Scusi, ma lei non è un Pastore?”. “Sì, certo!”, replicai io, convinto. E lui: “Ma allora, perché si meraviglia? Anch’io sono un pastore, come lei. Un pastore, però, e non un pecoraio! Perché pecorai si nasce, ma pastori si diventa!”. Pastori si diventa. E non solo per aver frequentato una scuola (di teologia). Pastori si diventa stando in mezzo alle pecore non prendendo le distanze da esse. (…) Pastori e non pecorai, cioè uomini e donne coraggiose che non rimpiangono i “bei tempi” ma, rimanendo radicati nella loro storia, sanno che i soli frutti che si mangiano sono quelli che matureranno quest’anno; quelli dell’anno scorso non sono più buoni. Chiesa di Pavia esci dall’ovile, e se i pastori non hanno il coraggio di spingere le pecore al pascolo, pecore, vi supplico, saltate lo steccato e costringete il pastore a seguirvi. Uscire è il solo modo di sopravvivere. Se proprio abbiamo paura di vivere.

 

Don Michele Mosa