La Sacra Scrittura di domenica 18 dicembre

Il commento di don Michele Mosa. «Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa»

E te ne vai, Giuseppe, nella notte

Chiuso in te stesso e nei tuoi pensieri

Con il suo volto inciso nei tuoi occhi

Le sue parole spada nel tuo cuore.

 

Ami Maria più della tua vita

A lei hai dato tutto ciò che sei

Ma quel bambino, lui da dove viene

Ladro di un cuore che sapevi tuo.

 

La tua bottega è oasi e rifugio

Il suo silenzio che odora di legno,

complice lieto di ogni tua giornata,

raccoglie muto i dubbi e le domande.

 

Ma tu Giuseppe, l’uomo giusto e mite,

non puoi lasciare il naufrago nel mare

non puoi lasciare Maria sola al suo destino

e il suo bambino solo nella notte.

 

Notte.

Qui sta la radice della fede

Fra la domanda che diventa dubbio

E la certezza che nasce dall’amore.

 

Sì, Giuseppe,

Maria non ti ha tradito: il suo cuore è ancora tuo.

E non è notte quella del tuo cuore:

è la forza travolgente della vita,

è il turbinio che nasce dall’amore.

È il Dio Bambino che ora sarà tuo

Tuo figlio, tuo amico e perfino tuo garzone

 

Nella bottega come nella vita.

L’alba, Giuseppe,

è il nuovo sì alla vita.

Vai con Maria verso l’eternità.

Vai con il bambino, l’Emanuele

Dio con noi per sempre.

 

Don Michele Mosa