“Solo la cultura è garanzia di libertà e strumento di convivenza pacifica”

La "lectio magistralis" al Collegio Ghislieri di Pavia di Monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Casa Pontificia

“La cultura rende un popolo facile da guidare e governare, ma impossibile da ridurre in schiavitù. Solo la cultura è garanzia di libertà e strumento di convivenza pacifica”. Lo ha dichiarato giovedì 10 marzo a Pavia, nell’Aula Magna del Collegio universitario Ghislieri, Monsignor Leonardo Sapienza, reggente della Casa Pontificia, nella sua “lectio magistralis” dal titolo “La cultura quale mezzo di riscatto dei popoli. Il Ghislieri nelle parole di Paolo VI”. L’evento è stato promosso dall’Associazione alunni del Ghislieri per ricordare un momento importante per la propria comunità: il discorso tenuto da Paolo VI agli alunni  dello storico Collegio pavese (fondato da Papa Pio V nel 1567)  il 5 aprile del 1966. In quell’occasione Papa Montini salutò gli studenti del Ghislieri definendoli un’ “eletta aristocrazia dell’ingegno e dell’amore alla scienza”. L’intervento di Sapienza ha inteso far riflettere sulla cultura quale “mezzo di elevazione dei popoli”. L’illustre ospite è stato salutato in apertura da Alessandro Maranesi, rettore del Collegio, Gian Arturo Ferrari, presidente della Fondazione Ghislieri, ed Emilio Girino, presidente dell’Associazione alunni. 
“Viviamo in un tempo in cui i libri si moltiplicano e aumentano le loro vendite, ma i lettori si assottigliano – ha sottolineato monsignor Sapienza -. Il dominio del moloch televisivo fa aumentare la banalità e l’arroganza. Parafrasando la canzone ‘Poco ricco’ proposta da Checco Zalone al recente Festival di Sanremo, possiamo affermare che la nostra società è ‘poco ricca’ di cultura. Serve una mobilitazione di tutti per rimettere al centro la cultura vera, che non è nozionismo: ciò che conta non è quello che sai, ma quello che pensi al momento giusto. Devono impressionarci alcune immagini giunte in questi giorni dall’Ucraina, con persone che durante la guerra cercano di mettere in salvo opere culturali e immagini sacre. La guerra non può distruggere la cultura, così come è sbagliato voler ‘militarizzare’ opere di autori come Dostoevskij”. Per Sapienza “la cultura e la società hanno bisogno di un’anima e devono protendersi verso la trascendenza: noi cristiani abbiamo il dovere di dare quest’anima”.
(Nella foto Monsignor Leonardo Sapienza con Emilio Girino, presidente dell’Associazione alunni del Collegio Ghislieri)