La Sacra Scrittura del Santo Natale 2021

Il commento di don Michele Mosa. «Perché non ha conosciuto lui»

Sei davanti al bambino appena nato: è lui il centro e al centro. Tutti guardano lui, tutti parlano di lui. A nessuno però viene in mente che quel bambino ha due padri: uno che lo ha generato, l’altro che l’accolto nella sua famiglia. Procedura di adozione: quel bambino è figlio adottivo, non è il padre ad essere stato adottato. Quando mai può accadere questo? Quale legislazione lo prevede e lo consente? Per conoscere il figlio, bisogna infatti sapere chi è il padre: io porto il cognome di mio padre. Lo stesso vale per Gesù: figlio di Davide, figlio di Abramo. Perché Giuseppe il falegname l’ha accolto in casa sua. Gli ha dato il suo cognome. Per arrivare al bambino, comincia dal padre. Prima Giuseppe, poi Gesù. Questo ci ricorda Giovanni oggi: se vuoi conoscere i figli di Dio, devi prima conoscere Dio il Padre. E conoscerai davvero i figli, solo dopo che il Padre avrà rivelato il suo volto. E quanto il “padre” sia importante, anzi fondamentale lo si capisce ancora meglio dal dialogo fra il figlio e la madre al tempio: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Dunque, chi è il figlio? Chi sono io come figlio? Devo presentarti mio papà, devo farti conoscere il Padre che è nei cieli. Infatti, oggi tu puoi conosci solo qualcosa di me – come del resto del Padre – ma quando il Padre si manifesterà allora capirai davvero chi sono io, il figlio. Un consiglio: prova in questi giorni a fare come me: fermati davanti al bambino nel presepe e prega come lui insegnerà il Padre nostro.

 

Don Michele Mosa