Di Don Michele Mosa
Tu sei un mattone – questo significa petrus, materiale da costruzione – e verrai impiegato per costruire la mia assemblea, perché qui non si tratta né di un edificio né di una istituzione. Si parla innanzitutto di comunità. Dimensione che abbiamo perso, tutti, non solo i cosiddetti lontani o gli atei o i non cristiani. Ma, proprio valorizzando quella lontananza – assemblea vs edificio – emerge il valore di petrus, mattone. Tu sei la prima pietra che si appoggia alla roccia, cioè a me. La tua professione di fede è il punto di forza per costruire la comunità. Già Sant’ Agostino distingueva tra Petrus/Petra: “Il Salvatore dice: tu sei Pietro e su questa Pietra che tu hai confessata, su questa Pietra che tu hai riconosciuta esclamando tu sei il Cristo, il figlio dell’Iddio vivente, io edificherò la mia chiesa, vale a dire su me stesso, che sono il figlio dell’Iddio vivente” (S. Agostino, Discorso 76). E nel Discorso 295 spiega: “Vuoi sapere da quale pietra sia chiamato Pietro? Ascolta un poco: Non voglio, infatti, che ignoriate, fratelli, – dice l’Apostolo di Cristo – che i nostri padri furono tutti sotto la nube, e tutti attraversarono il mare, e tutti furono battezzati in rapporto a Mosè, nella nube e nel mare, e tutti mangiarono lo stesso cibo spirituale, e tutti bevvero la stessa bevanda spirituale. Bevevano infatti da una roccia spirituale che li accompagnava: e la roccia era il Cristo. Ecco da chi Pietro”. E la tua fede è dono gratuito non frutto di chissà quali ricerche teologiche o fatiche culturali: viene dal Padre non dalla carne né dal sangue. È questione di fede. E fede è fiducia. È fidarsi. È affidarsi. Il mattone che si appoggia alla roccia. La prima pietra e la pietra d’angolo. Meraviglia di Dio perché quella roccia era stata scartata e quel mattone è alquanto sbeccato. Pietro: Mattone sbeccato. Continuo miracolo d’amore. Al Vangelo, all’umanità servono uomini e donne fragili, non generali in assetto di guerra.