25 aprile: l’orazione ufficiale a Pavia di Elisa Signori, docente universitaria e madre di Andy Rocchelli

"Va costruito un ponte tra la guerra di oggi in Ucraina e la Liberazione di 77 anni fa. Attenzione al fascismo che riemerge e sfida la democrazia italiana"

“Va costruito un ponte tra il fragore delle armi di oggi e il 25 aprile di 77 anni fa, che mise a tacere le armi. La Resistenza italiana fu il frutto di un disperato bisogno di pace e di una condanna totale della guerra”. Lo ha dichiarato oggi, lunedì 25 aprile, a Pavia in piazza Italia, nella manifestazione indetta dal Comune per il 25 aprile,  la professoressa Elisa Signori, docente di Storia Contemporanea all’Università di Pavia, direttrice dell’Istituto Pavese per la Storia della Resistenza e dell’età contemporanea e madre di Andy Rocchelli, il fotoreporter pavese ucciso nel Donbass nel 2014.
“Il pavese Teresio Olivelli, fascista, dopo aver partecipato con convinzione alla sciagurata offensiva in Russia, sulla scorta di quella tragica esperienza operò una profonda revisione critica, al pari di tanti suoi coetanei – ha ricordato Elisa Signori -. Tornato in Italia, diventò ‘ribelle’ combattendo contro fascismo e nazismo, sino a trovare la morte in un campo di concentramento.  Oggi quanti dei soldati russi che combattono in Ucraina si rendono conto dell’insensatezza di questa aggressione militare? In Russia è bandita anche la parola guerra: sino a quando resterà l’attuale bavaglio all’opinione pubblica e all’informazione?”.
La docente pavese ha sottolineato che “un colposo revisionismo oggi vuole autorizzare una nuova visione del fascismo. Così il fascismo riemerge e sfida la democrazia italiana. Occorre la massima attenzione a difesa di leggi, regole e valori che sono alla base della nostra vita democratica. Serve un impegno costante”.
A margine della sua orazione ufficiale, Elisa Signori ha definito “pretestuose le polemiche che hanno coinvolto l’Anpi, che sostiene con razionalità la ricerca della pace. Oggi si parla troppo di missili, esplosivi e armi: parliamo invece di pace, come ci ricorda sempre anche Papa Francesco, se non vogliamo che tutto vada distrutto”. Nessun cenno invece alla drammatica vicenda di suo figlio: “Andy ha fatto una sua scelta coraggiosa, ma oggi non è il caso di mescolare la sua storia con la festa del 25 aprile”.
L’INTERVENTO DEL SINDACO MARIO FABRIZIO FRACASSI
Prima dell’orazione ufficiale della professoressa Elisa Signori, ha parlato il sindaco Mario Fabrizio Fracassi: durante il suo intervento si sono registrati alcuni fischi e accenni di contestazione da parte di alcuni esponenti della sinistra più radicale, che non hanno comunque interrotto il discorso del primo cittadino. Ecco le parole del sindaco Fracassi:
“Care Concittadine, Cari Concittadini, buon 25 aprile a tutti.
Desidero aprire questo mio discorso ponendo l’attenzione su quanto sia oggi  tristemente attuale il significato delle celebrazioni del 25 aprile. La guerra che si sta continuando a combattere in Ucraina prosegue con il suo orrore. Quello che per noi è un giorno di festa, un momento in cui celebriamo la libertà, per altri popoli è un giorno di battaglia, di bombardamenti, di morte. Sono vicino al popolo ucraino in patria e a coloro che hanno trovato rifugio e accoglienza in Italia, in Lombardia, a Pavia. La nostra città ha fatto e farà la sua parte grazie all’altruismo e alla generosità che contraddistingue le forza dell’ordine, i volontari e i cittadini tutti. Cos’è la libertà? Un bambino di una scuola primaria ha risposto così: “In Italia, nel secolo scorso, si era perduta la libertà ma è stata riconquistata con tanti sacrifici … Il mio bisnonno ha lottato per la libertà, è stato un partigiano e mi hanno raccontato che stava nascosto e gli portavano da mangiare e da bere … Per me la libertà è poter giocare e studiare.” La libertà è un diritto ma spesso è stata una conquista, difficile e dolorosa e per questo va apprezzata ogni giorno anche in nome di chi ci ha donato, con il proprio sacrificio, lottando contro il nazifascismo, la possibilità di essere liberi. Grazie alle donne e agli uomini che hanno lottato per la libertà e a tutti coloro che li hanno aiutati e sostenuti, una rete fatta di coraggio e di valore. Libertà è la possibilità di costruire il futuro. Libertà è il poter concretizzare i sogni dei nostri bambini e dei nostri ragazzi. Libertà è il poter vivere serenamente.
Libertà è il poter prestare aiuto a chi ne ha bisogno. La Libertà è l’essenza del vivere. Sento il dovere di ringraziare tutte le organizzazioni che ogni anno partecipano al ricordo del 25 aprile e che realizzano incontri anche rivolti ai giovani. Attraverso il vostro impegno, la libertà è celebrata ogni giorno e il suo valore è trasmesso quotidianamente.
Il 25 aprile e quello che questo giorno rappresenta appartiene a tutti i cittadini, senza divisioni. Desidero concludere con le parole pronunciate da Papa Francesco: “si scelga la pace. Si smetta di mostrare i muscoli mentre la gente soffre. Per favore, non abituiamoci alla guerra, impegniamoci tutti a chiedere a gran voce la pace, dai balconi e per le strade… la pace è possibile, la pace è doverosa, la pace è primaria responsabilità di tutti”. Viva il 25 aprile! Viva la libertà!”.
Mario Fabrizio Fracassi (sindaco di Pavia)