25 aprile: il comunicato unitario delle Associazioni partigiane e dei Deportati della Provincia di Pavia

"Oggi più che mai è indispensabile opporsi alla barbarie della guerra riaffermando 'Prima di tutto la pace' ”

Il prossimo 25 aprile é il 77° Anniversario della Liberazione del nostro Paese dal fascismo e dall’occupazione nazista. A quella “Festa d’aprile” si arrivò dopo vent’anni di dittatura e attraverso 600 drammatici giorni che seguirono l’armistizio dell’8 settembre 1943, con lo sviluppo di un movimento di Resistenza ampiamente plurale, dal punto di vista culturale, politico e sociale. Un movimento che si espresse a partire da una scelta precisa di uomini e donne che a volte, anche senza imbracciare un fucile, si schierarono – assistendo, aiutando, con azioni di propaganda, sabotaggio e non adesione al rinato fascismo di Salò – attraverso l’opposizione civile e nonviolenta, compresa la non collaborazione e rifiuto dell’adesione alla RSI di centinaia di migliaia di militari italiani internati in Germania. Senza dimenticare il prezzo pagato dai deportati razziali e politici rinchiusi nei lager nazisti. I deportati politici appartenevano alle varie forme della Resistenza, dai CLN alle organizzazioni di aiuto agli ex-prigionieri alleati e agli ebrei perseguitati, per il rifornimento di cibo, armi e vestiario ai partigiani, infine c’erano tra loro moltissimi combattenti. A conferma del ruolo fondamentale assunto dalla lotta armata delle formazioni partigiane, nei Gruppi e Squadre di azione patriottica (GAP e SAP così denominate) nelle città e nei luoghi di lavoro, così come rilevante fu all’estero la presenza di soldati italiani al fianco dei movimenti di liberazione nazionali. In moltissime testimonianze che ci hanno lasciato i ragazzi e le ragazze della Resistenza la scelta di combattere è vissuta come una condizione dettata dalla necessità di chiudere per sempre con le ideologie politiche di violenza, discriminazione razzista e sopraffazione, che il fascismo ed il nazismo avevano espresso e messo in atto trascinando l’Europa ed il mondo nella tragedia della Seconda guerra mondiale. Una scelta difficile ma ritenuta fondamentale per non dovere mai più imbracciare le armi, per costruire un mondo di pace. A questo proposito, c’è una continuità ideale tra la Resistenza Europea, fuori e dentro i lager. Il giuramento dei deportati a Mauthausen, sottoscritto anche da partigiani italiani, all’indomani della liberazione, chiedeva la creazione di uno spazio europeo capace di dare risposta alle istanze di pace, di convivenza, di sviluppo dei popoli del continente, così duramente provati da tanti lutti. Anche su queste riflessioni si sviluppa il dibattito all’Assemblea costituente che porterà alla stesura dell’art. 11 con il preciso ripudio della guerra come “strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. La Costituzione repubblicana è, ancora oggi, il risultato più duraturo e prezioso che ci consegna la Liberazione. Ed attraverso i suoi principi fondamentali – di libertà, uguaglianza, dignità, giustizia sociale, pluralismo, solidarietà – vive l’impianto pacifista e contro le logiche di guerra della nostra Carta. Un richiamo preciso in grado di indicare la strada nei momenti più difficili e complessi, anche se spesso rimosso o disatteso, ma che conserva tutta la sua validità di fronte alla tragedia che si sta consumando in Ucraina (dopo otto anni di conflitto interno) a seguito dell’ingiustificabile e sanguinosa invasione delle truppe russe scatenata da Putin – che condanniamo fermamente – con il suo carico di feroci massacri ed uccisioni di innocenti, devastazioni nelle città, migliaia di profughi, sconvolgimenti ambientali, pagati dalla popolazione civile con un prezzo altissimo e inaccettabile di vite umane. Non è possibile rassegnarsi a questa prospettiva. Per questo facciamo nostro il grido “Fermatevi” che accompagna la prossima Marcia della Pace Perugia – Assisi del 24 aprile. Oggi più che mai è indispensabile opporsi alla barbarie della guerra riaffermando “Prima di tutto la pace”.

 

Le Associazioni partigiane e dei deportati della Provincia di Pavia

Associazione Nazionale Partigiani d’Italia

Associazione Partigiani Cristiani e Raggruppamento Autonomo Padano federati alla F.I.V.L. (Federazione Italiana Volontari Libertà)

Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti