La Sacra Scrittura di domenica 6 luglio

"Discepoli inviati. Come?"

 

Commento al brano del Vangelo di: Lc 10,1-12.17-20

di Luciano Manicardi

(Per gentile concessione del Monastero di Bose)

Nel Vangelo (Lc 10,1-12.17-20) l’annuncio che Gesù, tramite i settantadue (o set- tanta) discepoli, fa giungere alle città e villaggi nelle quali si sarebbe recato nel suo cammino verso Gerusalemme, è an- nuncio di pace, è proclamazione che il Regno di Dio si è fatto vicino. Pace e Re- gno di Dio sono manifesti in Gesù stesso. Il testo evangelico presenta le disposizioni che Gesù dà ai discepoli inviandoli in mis- sione (Lc 10,1-12) e le parole che rivolge loro una volta ritornati dalla missione stessa (Lc 10,17-20). Nella narrazione lu- cana, il discorso di invio in missione fa seguito ai versetti in cui Gesù espone le esigenze radicali della sequela (Lc 9,57- 62). Per l’evangelista, la missione non può che avvenire all’interno della medesima radicalità. La missione sta all’interno della sequela. Ovvero: l’obbedienza al mandato missionario che comporta scomodità e ri- schi (“vi mando come pecore in mezzo a lupi”: Lc 10,3); l’andare verso altri per evangelizzare annunciando che “il Regno di Dio è vicino” (Lc 10,11); il compiere il bene verso persone fino ad allora mai in- contrate (“curate [therapeúete] i malati che incontrate” nelle città in cui vi recate: Lc 10,9), tutto questo non costituisce un titolo di merito, ma è una forma di sequela del Signore ed è interamente sottomessa alle sue esigenze.

Per questo le direttive che Gesù imparti- sce sono così rigorose: “non portate borsa, né bisaccia, né sandali e non fer- matevi a salutare nessuno lungo la strada” (Lc 10,4; in Lc 9,3, al momento dell’invio dei Dodici, troviamo indicazioni di tono analogo: “Non prendete nulla per il viag- gio, né bastone, né sacca, né pane, né denaro, e non portatevi due tuniche”: Lc 9,3). Gli inviati devono narrare il vangelo con la coerenza della loro vita: come si potrebbe annunciare l’evangelo che ha i poveri come primi destinatari (Lc 4,18; 7,22) con mezzi potenti e sfoggio di ric- chezza? Nelle parole di Gesù, in realtà, la ricchezza è semplicemente portare con sé l’essenziale, il necessario, l’indispen- sabile, ciò che buon senso e prudenza consiglierebbero non solo in vista di una missione più efficace, ma anche per pro- teggere e dare sicurezza all’inviato. Il non portare borsa (ballántion) proibisce di por- tare denaro con sé, ma anche di ricevere denaro. L’uomo si attacca facilmente a ciò che dà sicurezza e che può scongiurare le incertezze del domani, e il denaro arriva facilmente a impossessarsi del cuore umano. Non a caso altrove Luca scrive: “Vendete ciò che avete, datelo in elemo- sina, fatevi borse (ballántia) che non in- vecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma; perché dove è il vostro tesoro là è anche il vostro cuore” (Lc 12,33).