Addio a Elio Secondo Raviola, neuroscienziato di fama mondiale

Dal Collegio Ghislieri di Pavia ad Harvard, una vita dedicata agli studi sulla retina

È scomparso Elio Secondo Raviola (nella foto, ndr), scienziato di caratura globale e professore all’Università di Harvard: è stato un grande alunno del Collegio Ghislieri di Pavia, si è spento il 23 dicembre scorso.  Nato ad Asti il 15 giugno del 1932, entrò in Ghislieri nel 1951 per studi in Biologia. Dopo aver iniziato la sua carriera di studioso all’Università di Pavia aveva proseguito la sua carriera all’estero, negli Stati Uniti, fino a diventare professore di Anatomia alla Harvard Medical School (dal 1974) e poi professore di Neurobiologia (dal 1993). Ha lavorato assieme al premio Nobel Torsten Wiesel ed è stato tra i principali studiosi della retina. Come ben spiega il webmagazine di Treccani con cui collaborava, le sue ricerche hanno portato fondamentali avanzamenti nella comprensione delle cause che portano milioni di persone nel mondo a soffrire di miopia e capire come i nostri occhi analizzino oggetti, collocandoli nello spazio, nel tempo e discernendo lo spazio cromatico, inviando messaggi codificabili dal cervello. L’Università di Pavia gli conferì il premio Ottorino Rossi una quindicina di anni fa. Per tutta la sua vita, è stato profondamente legato al Ghislieri e alla sua comunità.

Il Collegio Ghislieri di Pavia, fondato nel 1567 e operante sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica saluta e ringrazia questo suo alunno, alfiere del pensiero scientifico e della ricerca biomedica. Sottolinea il rettore Alessandro Maranesi: “Con Elio Raviola se n’è andato un grande uomo di studio e di ricerca, un alunno del Ghislieri che ha molto amato il suo Collegio pur vivendo da ormai molti decenni negli Stati Uniti. Ha speso la sua vita per studi che hanno fornito impulsi fondamentali per comprendere il funzionamento della retina e dei meccanismi che conducono alla miopia.
Un ghisleriano, alunno del 1951, che ha reso il Ghislieri e l’Università di Pavia grandi nel mondo. Pur non avendo io avuto la fortuna di conoscerlo di persona, sarà dovere del Ghislieri celebrarlo e promuoverne l’opera in maniera adeguata”.