“Un anno con Sant’Agostino”

L'editoriale del Vescovo Corrado Sanguineti pubblicato sull'ultimo numero del settimanale "il Ticino"

Di Mons. Corrado Sanguineti (Vescovo di Pavia)

 

Nel 2023, come Diocesi e come comunità di Pavia, vivremo il 1300° anniversario dell’arrivo del corpo di Sant’Agostino, portato dal re Liutprando e da allora custodito nella nostra città. L’anniversario può essere celebrato in modo formalmente impeccabile, senza però dire nulla al presente che stiamo attraversando, oppure può essere l’occasione di riscoprire il dono di custodire le reliquie di un grande santo, padre della civiltà europea occidentale, e la presenza di un testimone della fede, di un genio del pensiero, di un pastore dedito al suo popolo, che ha ancora molto da dire e da dare a noi, alla nostra città e alla nostra Chiesa. Per questo motivo, nella lettera pastorale che sarà pubblicata nelle prossime settimane, esprimo il desiderio di lasciarci accompagnare dalla parola e dalla figura di Sant’Agostino, non solo nell’anno agostiniano che sta davanti a noi, ma nel percorso che vogliamo condividere da qui all’Anno Santo del Giubileo nel 2025. Agostino, pur essendo vissuto in tempi così lontani dai nostri, ha dei tratti che lo rendono vicino all’esperienza degli uomini e delle donne di oggi: è stato un uomo in ricerca, abitato da una viva inquietudine, un uomo del desiderio, affamato e assetato di vita, di felicità e di verità, un uomo percorso da passioni, che ha conosciuto nella sua carne l’esperienza dell’umana fragilità e del peccato. Attraverso un percorso tormentato, è giunto ad abbracciare la fede cristiana, ha trovato nell’incontro con il Dio vivo di Gesù Cristo la pienezza della verità che cercava e la scoperta di Cristo ha generato in lui un nuovo movimento di ricerca, sempre più teso a conoscere e a vedere il volto del suo Signore. Il cammino così umano e così drammatico di Agostino ha incrociato la testimonianza della Chiesa, come comunità viva di persone, una Chiesa fatta di volti, di amici, di fratelli con cui vivere una vita di comunione, di preghiera e di ascolto e studio della Sacra Scrittura.

 

L’itinerario che intendiamo percorrere

 

Ecco allora l’itinerario che intendiamo percorrere, lasciandoci prendere per mano da Sant’Agostino e attingendo alla ricchezza multiforme della sua sapienza: in questo anno pastorale 2022-23, che coincide con il secondo anno del Cammino sinodale della Chiesa in Italia, proviamo a cogliere il volto bello di Chiesa, che traspare nella vita di Agostino e nella sua parola. La Chiesa, per lui, è qualcosa di vivo, è una realtà che ha sempre più coinvolto la sua esistenza, e a contatto con una concreta esperienza di Chiesa – prima a Milano, poi nella comunità costituita con i suoi amici e infine a Ippona, dove, in modo inatteso, è stato sacerdote e Vescovo – egli ha trovato la possibilità di una relazione con Cristo, presenza che salva e ricrea la vita dell’uomo che crede, spera e ama. Nell’orizzonte e nel respiro che ci sono restituiti dalla testimonianza e dalla parola di Sant’Agostino, vorrei che nella nostra Diocesi si provasse a vivere con maggiore coinvolgimento e passione il Cammino sinodale, che prevede un secondo anno di ascolto, sui “Cantieri di Betania” offerti dalla Chiesa italiana. Seguendo le indicazioni che saranno suggerite, è importante che si moltiplichino nelle comunità i Gruppi sinodali, e si sperimentino, con creatività, forme nuove per intercettare persone e ambienti che sono più distanti dalla vita ecclesiale. Proviamo a dare credito a questi “cantieri” da aprire nella nostra Chiesa, cercando di calare nel vissuto delle comunità la proposta di lavoro, frutto del primo anno di ascolto nel Cammino sinodale: è un’occasione per imparare a vivere la comunione e la corresponsabilità, per leggere e discernere che cosa si muove nella realtà, quali domande, quali attese e quali fatiche attraversano il cuore delle persone, anche nei confronti della Chiesa e del volto percepito della comunità cristiana. Sant’Agostino sarà ancora maestro e testimone nei due anni successivi: nel 2023-24, accogliendo un’indicazione del Papa, metteremo a fuoco la preghiera come gesto e dimensione essenziale della vita e della fede, mentre nel 2024-25, facendo nostro il tema dell’Anno Santo “Pellegrini di speranza”, ci aiuteremo a riscoprire le ragioni e il respiro della speranza, di cui abbiamo così bisogno, in questi tempi complessi e travagliati. Sarà bello ascoltare la voce di Agostino, uomo di preghiera e di speranza, e ritrovare, anche grazie a lui, il senso e il valore dell’essere Chiesa nell’oggi, comunità di preghiera e di speranza, capace di entrare in dialogo con il cuore e la vita degli uomini e delle donne.