Una nuova terapia antivirale per i pazienti affetti da linfomi non Hodgkin indolente e infezione attiva da virus dell’epatite C

Lo studio coordinato al prof. Luca Arcaini, direttore dell'Unità di Ematologia del Policlinico San Matteo e docente ordinario dell’Università di Pavia

Nuovi regimi di terapia antivirale interferon-free (farmaci ad azione antivirale diretta) come terapia di prima linea nei pazienti affetti da linfomi non Hodgkin indolente e infezione attiva da virus dell’epatite C. Lo studio, chiamato “FIL_BArT”, è stato coordinato dal prof. Luca Arcaini, direttore dell’Unità di Ematologia del Policlinico San Matteo e docente ordinario dell’Università di Pavia. I risultati della ricerca sono stati pubblicati sul “Journal of Clinical Oncology”, la più importante rivista di oncologia a livello internazionale. “Tra il 2016 e il 2019 – si legge in una nota del San Matteo – sono stati coinvolti complessivamente 40 pazienti in 13 centri della Fondazione Italiana Linfomi, la maggior parte dei quali era affetta da linfoma della zona marginale. I pazienti sono stati trattati esclusivamente con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta contro il virus dell’epatite C e l’infezione virale è stata definitivamente eradicata nella totalità dei pazienti, senza eventi avversi significativi. L’aspetto più rilevante dello studio è stata la dimostrazione che il 45% dei pazienti, in seguito all’eradicazione del virus, ha ottenuto anche una risposta a livello del linfoma, nel 20% dei casi in maniera completa, e che queste risposte si mantengono a lungo nel tempo, nel 90% dei casi per oltre 3 anni”. Lo studio ha dimostrato “l’importanza di eliminare tempestivamente, con i nuovi farmaci antivirali, il virus dell’epatite C nei pazienti con linfoma indolente, dal momento che il linfoma può andare incontro a regressione una volta eliminata l’infezione virale”. “Questi dati sono il frutto di una linea di ricerca attiva da molti anni nell’ambito dei linfomi correlati ad infezioni, che è stata condotta in stretta collaborazione con il prof. Marco Paulli dell’Anatomia Patologica e con il prof. Raffaele Bruno delle Malattie Infettive – commenta il prof. Arcaini – e costituiscono la prima conferma in uno studio prospettico dell’efficacia dei nuovi farmaci ad azione antivirale diretta nei pazienti affetti da linfoma indolente associato a virus dell’epatite C, oltre che nell’eradicazione dell’infezione virale, soprattutto, nell’indurre una risposta duratura a livello del linfoma in una percentuale rilevante di pazienti”.