Pavia ha ricordato il 30esimo anniversario della strage di Capaci

Uno striscione al Broletto con l'immagine di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino

Pavia ha celebrato oggi, lunedì 23 maggio, con diverse iniziative il 30esimo anniversario della strage mafiosa di Capaci, nella quale vennero ucciso il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti di scorta. A promuovere gli eventi è stata l’associazione Assoarma insieme al Comune. La prima commemorazione si è svolta nel piazzale della stazione ferroviaria, davanti alla lapide commemorativa. E’ seguito poi, davanti alla Questura, il ricordo degli agenti di scorta di Falcone. Infine il sindaco Mario Fabrizio Fracassi e la consigliera Paola Chiesa hanno issato sulla facciata di Palazzo Broletto, in Piazza Vittoria, uno striscione (nella foto, ndr) della “Fondazione Falcone” di Palermo, con le immagini di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, a 30 anni dalle stragi. ecco, di seguito, l’intervento del sindaco Fracassi.

 

L’intervento del sindaco

 

Cari Concittadini e Autorità Tutte,

30 anni, tanto è passato da quel tragico 23 maggio del 1992 in cui il braccio criminale più meschino e spietato ci ha privati del giudice Giovanni Falcone, di sua moglie Francesca Morvillo e degli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro Non sono più tra noi fisicamente ma vivono nelle scelte degli esercenti che si rifiutano di pagare il pizzo, nel coraggio  di chi denuncia i reati mafiosi subiti, anche quando l’omertà sarebbe la via più semplice da percorrere, vivono inoltre in chi sostiene chi prende queste scelte e ne da’ il suo appoggio incondizionato e vivono soprattutto attraverso le forze dell’ordine impiegate nella quotidiana battaglia contro la mafia. “Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola.” queste parole, pronunciate da Giovanni Falcone, devono essere  ben impresse nella coscienza di ognuno di noi. Lealtà, questo il valore che più ha contraddistinto le loro esistenze, lealtà verso la Legge, verso la Giustizia, verso lo Stato. In questa estenuante lotta non potevano e non possono esistere compromessi, mediazioni o trattative, Cosa Nostra va combattuta senza se e senza ma.    L’emblema della perseveranza e della totale dedizione alla causa è Francesca Morvillo, Donna, Moglie, condannata dalla mafia a una vita di rinunce, a dover condividere ogni momento di intimità con suo marito con gli agenti della scorta. E’ quindi ai più giovani che ora mi rivolgo, il futuro del nostro paese è nelle vostre mani, avete la chance di estirpare finalmente questo cancro che consuma la nostra amata Italia: ripudiate i soldi facili, le scorciatoie e le attività illecite, un nuovo orizzonte di onestà, moralità e meritocrazia è possibile, lottate per costruirlo, portando avanti la battaglia iniziata da Falcone e Borsellino e resa possibile dall’encomiabile lavoro dagli agenti di scorta e dal sostegno delle famiglie dei due, eroici, magistrati. E’ a voi che ci affidiamo per trovare i nuovi protagonisti e scrivere, finalmente, una nuova pagina di Storia.

 

Mario Fabrizio Fracassi (sindaco di Pavia)