Pavia, riflessioni, preghiere e solidarietà nella manifestazione “Pellegrini di Pace”

L'evento in Piazza Duomo per esprimere solidarietà alla comunità ucraina

Riflessioni, preghiere, solidarietà e vicinanza alla comunità ucraina afflitta dalla guerra. Si è vissuta all’insegna della speranza in un domani migliore la manifestazione “Pellegrini di Pace” svoltasi oggi pomeriggio, sabato 5 marzo, in Piazza Duomo a Pavia, organizzata dal Servizio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Diocesi di Pavia, guidato da don Michele Mosa, e dal settimanale diocesano “il Ticino”, con l’adesione di diverse associazioni del mondo cattolico pavese ed altre realtà culturali e sociali della città.
“Siamo molto preoccupati per le tragiche vicende della guerra e vogliamo esprimere la nostra totale vicinanza alla comunità ucraina pavese”, ha dichiarato Mario Fabrizio Fracassi, sindaco di Pavia, “Condivido totalmente – ha aggiunto Fracassi – quanto dichiarato dalla senatrice Liliana Segre, che ha affermato che mai si sarebbe aspettata, nel 2022, di risentire ancora risuonare il rumore dei cannoni nel cuore dell’ Europa. Quando le attribuimmo la cittadinanza onoraria di Pavia, due anni fa, la senatrice Segre si era augurata che non venissero più ripetuti i tragici errori commessi nel corso del Novecento. Purtroppo è successo ancora. Arrivati a questo punto, non possiamo far altro che sperare che prevalgono i tentativi di dialogo e si riprenda la strada della pace. Pavia cercherà come sempre di fare la sua parte nell’accoglienza di chi fugge dalle guerra: al Policlinico San Matteo sono già arrivati sei piccoli pazienti oncologici, che saranno ora curati in Pediatria”.
In apertura di incontro Mons. Luigi Pedrini, vicario generale della Diocesi di Pavia, ha letto un messaggio del Vescovo Corrado Sanguineti. Padre Alessandro Tovt, parroco della chiesa di San Giorgio a Pavia per i fedeli della comunità ucraina di rito greco-cattolico, ha raccontato le sofferenze del suo popolo, delle persone che a Pavia sono in ansia per i parenti rimasti in patria, dei profughi già arrivati e di quelli che giungeranno nei prossimi giorni.