Sei piccoli pazienti oncologici ucraini accolti al San Matteo di Pavia

Altri sei bambini all'Istituto Tumori di Milano e all'ospedale di Varese. Il loro arrivo possibile grazie al corridoio umanitario della Fondazione Soleterre

“E’ un raggio di luce nel buio cupo della guerra”. Attilio Fontana, presidente di Regione Lombardia, ha commentato con soddisfazione l’arrivo di 12 piccoli pazienti oncologici ucraini che, dopo aver lasciato l’ospedale di Kiev dove dall’inizio della guerra vivevano in una cantina in condizioni precarie, oggi, giovedì 3 marzo, sono stati accolti in tre ospedali lombardi dove verranno curati. Al San Matteo di Pavia sono giunti oggi pomeriggio 4 bambini, tra i 7 e i 17 anni, è stasera ne arriveranno 2 più piccoli. All’Istituto Tumori di Milano, dopo l’accoglienza oggi di una ragazzina di 15 anni e un ragazzino di 13 anni; stasera arriverà un altro bambino. All’ospedale Del Ponte di Varese questa sera arriveranno altri tre bambini. Sono tutti accompagnati dalle loro mamme. Sono arrivati in Italia grazie ad un corridoio umanitario organizzato dalla Fondazione Soleterre in collaborazione con Regione Lombardia e l’Areu. Al loro arrivo sono stati stati accolti da una psicologa ucraina che, parlando nella loro lingua, li aiuterà ad inserirsi meglio.
“”Dal primo giorno del conflitto ci si è attivati per un solo obiettivo: portare fuori dall’inferno dei bombardamenti i piccoli pazienti oncologici ucraini – ha spiegato Fontana (nella foto il suo intervento, ndr) nel corso della conferenza stampa svoltasi oggi pomeriggio al San Matteo di Pavia -. Siamo in contatto con il Governo per la realizzazione di un ospedale da campo al confine dell’Ucraina, presumibilmente in Romania, in grado di offrire assistenza il più vicino possibile alle zone di guerra”.
“Questi piccoli pazienti – ha ricordato il presidente di Soleterre, Damiano Rizzi – hanno percorso 2.255 chilometri. Abbiamo creato un corridoio umanitario per farli uscire dalla capitale ucraina e toglierli dalle bombe. Tutti i pazienti sono stati evacuati con il personale sanitario e i loro genitori. Un viaggio stremante, con i primi 800 chilometri percorsi in treno, bus e persino a piedi, durante il quale sono state sempre garantite le cure. Abbiamo ottenuto permessi speciali per prenderli nella notte al confine polacco saltando 30 ore di fila d’attesa in ragione delle loro condizioni di salute precarie. Ora tutti i pazienti provenienti dai centri oncologici di Kiev si trovano all’ospedale pediatrico di Leopoli e da lì verranno trasferiti alle diverse strutture europee che hanno offerto disponibilità all’accoglienza, in primis la Polonia”.
Nei prossimi giorni altri bambini sofferenti per malattie oncologiche potrebbero arrivare nelle strutture sanitarie lombarde: “Siamo a disposizione, per una missione umanitaria di tale importanza.”, ha garantito Attilio Fontana.