Vidas, da quasi 40 anni una mano tesa ai malati terminali

All'Università di Pavia l'incontro per presentare l'associazione presieduta da Ferruccio de Bortoli

“Tutti abbiamo il diritto di vivere nella maggiore profondità possibile, fisicamente e spiritualmente, gli ultimi momenti della nostra vita”. Così Ferruccio de Bortoli, grande giornalista e scrittore, a lungo direttore de “Il Corriere della Sera”, ha presentato venerdì 8 ottobre nell’Aula Magna dell’Università di Pavia la realtà di Vidas (di cui è presidente dal 2016), associazione fondata nel 1982,  la cui missione è curare chi non può più guarire, adulto o bambino che sia, perché possa vivere con dignità fino all’ultimo istante. L’incontro è stato organizzato da Nova Ticinum, l’associazione culturale pavese presieduta dal prof. Mario Viganò. “E’ stato emozionante ascoltare il racconto dell’esperienza di Vidas – ha sottolineato il celebre cardiochirurgo pavese -: la nostra intenzione sarebbe ora quella di poter aprire una sezione anche a Pavia”. Il prof. Gianluigi Marseglia, delegato al Fundraising dell’Università di Pavia e direttore della Pediatria del San Matteo, ha elogiato la realtà di Vidas: “Ho avuto modo di visitare la Casa Sollievo per i bambini, un’esperienza che mi ha profondamente toccato a livello emotivo. E’ per queste ragioni che il ‘Premio Burgio’, nella prossima edizione, verrà assegnato a Vidas nella persona del suo presidente Ferruccio de Bortoli”. Giada Lonati, direttrice sociosanitaria di Vidas, si è soffermata sul lavoro svolto dall’associazione: “Oltre agli hospice Casa Vidas e Casa Sollievo Bimbi, sono quasi 2mila i pazienti seguiti a domicilio. Ogni équipe si avvale della presenza di un medico, un infermiere e un assistente sociale che svolge un ruolo fondamentale di ‘case manager’. La reperibilità è garantita 365 giorni all’anno, 24 ore su 24”. (Nella foto, da sinistra, Gianluigi Marseglia, Giada Lonati, Ferruccio de Bortoli e Mario Viganò).