Classifica Censis degli Atenei italiani: l’Università di Pavia rimane al vertice

La laurea in Medicina a ciclo unico si conferma la migliore d'Italia

Con un punteggio complessivo di 91,2 l’Università di Pavia, è la terza a livello nazionale tra i grandi Atenei italiani, quelli dai 20mila ai 40mila iscritti, nella classifica annuale pubblicata oggi, lunedì 19 luglio, dal Censis. L’Ateneo pavese migliora di quasi un punto la propria valutazione complessiva rispetto all’anno scorso, secondo gli indicatori scelti dall’Istituto di Ricerca. I parametri utilizzati per la valutazione delle Università sono i seguenti: strutture posti aula/iscritti (Pavia è in seconda posizione), occupabilità (quinta posizione), servizi (quinto posto), comunicazione e servizi digitali (quarta posizione), borse di studio (settima posizione) e internazionalizzazione (settimo posto). Pavia si conferma ancora, complessivamente, il miglior Ateneo pubblico lombardo.
Ottima performance a livello nazionale anche nelle classifiche della didattica delle lauree triennali, dei corsi a ciclo unico e delle magistrali biennali secondo la progressione di carriera degli studenti e i rapporti internazionali. Pavia è prima assoluta per la facoltà di Medicina e Chirurgia (laurea a ciclo unico), seconda in assoluto nel campo delle lauree magistrali a ciclo unico nel campo dell’Architettura e Ingegneria edile-architettura, seconda per le lauree biennali in campo letterario, umanistico e psicologico, terza nella graduatoria delle lauree biennali a indirizzo economico e scientifico.
La Classifica Censis delle Università Italiane da oltre vent’anni accompagna gli studenti nelle loro scelte universitarie. Secondo la ricerca il sistema universitario nazionale ha resistito all’impatto della pandemia di Covid-19, riorganizzando le attività e rimodulando la didattica. Nell’anno accademico 2020-2021, infatti, la temuta contrazione delle nuove iscrizioni non è avvenuta. La crescita delle immatricolazioni del 4,4% registrata per l’anno accademico 2020-2021 conferma e irrobustisce un andamento positivo che si ripete oramai da sette anni a questa parte. Il tasso di immatricolazione, calcolato sulla popolazione diciannovenne, ha così raggiunto quota 56,8%.