“Un’Università storica, che vive nel presente e sa guardare al futuro”: l’11 novembre l’inaugurazione dell’Anno Accademico a Pavia

L'editoriale (pubblicato su "il Ticino") di Alessandro Reali, nuovo Rettore dell'Ateneo pavese

Di  Alessandro Reali (Rettore dell’Università di Pavia)

 

La nostra Università celebrerà martedì 11 novembre l’inizio del 665° anno accademico della sua lunga storia di Studium Generale. Sarà il 1201° anno dal Capitolare di Lotario, anche se, come ci insegna il Presidente del Centro per la Storia dell’Università di Pavia, Dario Mantovani, l’825 è una data che ha un valore più simbolico che storico per il nostro Ateneo. Lo farà, come avviene da qualche anno, nel meraviglioso contesto del Teatro Fraschini, con Giorgio Parisi, Premio Nobel per la Fisica nel 2021, come ospite d’onore. Parisi nella sua lectio magistralis ci racconterà “La nascita della moderna Intelligenza Artificiale”, mentre Elisabetta Rocca, professoressa del nostro Dipartimento di Matematica, terrà la prolusione dal titolo “I modelli matematici: un ponte tra Bio-Medicina e Ingegneria”. Ci sarà poi, per la prima volta, un intervento di una rappresentante del personale tecnico-amministrativo e collaboratori ed esperti linguistici, Daniela Boggiani, seguito dal tradizionale intervento del rappresentante degli studenti, Leonardo Tambone. Sarà un momento importante, che riunirà una Comunità che ha molta voglia di partecipare alla vita accademica del suo Ateneo, ognuno col suo ruolo fondamentale (basti sapere che, a meno di mezz’ora dall’apertura delle prenotazioni dei posti, il Teatro è risultato tutto esaurito).

Come si diceva, la nostra è sì una Università storica, di gran lunga la più antica della Lombardia e tra le più antiche al mondo, ma è anche un Ateneo moderno che vive nel presente e sa guardare al futuro, con la giusta dose di fiducia e serenità. Proprio per questo è importante attrezzarsi per continuare a migliorare e per essere sempre pronti ad affrontare – e vincere – tutte le nuove sfide che ci verranno poste, con la stella polare della piena realizzazione delle missioni fondamentali di formazione e ricerca, puntando in primis sulla qualità e sull’attenzione alla persona, che deve sempre essere posta al centro di ogni progetto, che si parli di studenti o di personale docente, tecnico, amministrativo.

Chiaramente, sarà necessario avere un Ateneo sempre più integrato con un territorio come quello pavese caratterizzato da enormi potenzialità, grazie al nostro straordinario sistema di collegi, un unicum in Italia, alla eccezionale presenza di ben tre IRCCS, ma anche di IUSS, CNR e INFN, nonché di un ricco tessuto di fondazioni e aziende, tutte realtà che hanno bisogno della nostra Università e di cui la nostra Università ha bisogno. Inoltre, il nostro Ateneo ha il preciso dovere e tutte le carte in regola per essere un faro di cultura, qualità e libertà di pensiero a livello nazionale e internazionale, capace di attrarre sempre più studenti e ricercatori eccellenti da tutta Italia e da tutto il mondo. A tal fine, le parole chiave intorno a cui costruire il nostro progetto per il futuro non possono che essere idee, passione e dedizione, ma anche talento, armonia, senso di appartenenza, puntando, come si diceva, innanzitutto sul capitale umano, perché sono sempre le persone a fare la differenza. Insieme.

 

(Nella foto Alessandro Reali, Rettore dell’Università di Pavia)