Note di Pace dal cuore di Gerusalemme al Duomo di Pavia

L'emozionante concerto di sabato 27 settembre in Cattedrale

Questa sera qui, grazie a queste note, abbiamo trovato germogli di speranza, perché l’uomo al di là della religione e delle culture ha un cuore che tende al bene, alla pace”. Con queste parole, nei suoi ringraziamenti finali, il Vescovo Corrado Sanguineti ha descritto l’atmosfera che ha pervaso il Duomo di Pavia, gremito di un pubblico attento e partecipe. Sabato 27 settembre la Cattedrale pavese ha ospitato un concerto che resterà nella memoria, in occasione di una doppia ricorrenza di straordinario valore: gli otto secoli dalla morte di San Francesco e le celebrazioni per la dedicazione del Duomo. Protagonisti della serata i giovani musicisti dell’Istituto Magnificat di Gerusalemme, realtà unica sorta nel cuore della Città Vecchia nel 1995. Il Magnificat non è solo una scuola di musica di alto livello, ma soprattutto un laboratorio di convivenza pacifica: bambini e ragazzi cristiani, musulmani ed ebrei studiano insieme, uniti dalla passione comune per la musica. Oggi conta oltre 200 allievi e circa 18 docenti, offrendo un insegnamento che permette di accedere a diplomi e riconoscimenti universitari europei. Accanto alla formazione, l’Istituto svolge anche servizio liturgico nei Luoghi Santi, dal Santo Sepolcro a Gerusalemme fino alla Basilica della Natività a Betlemme. Il repertorio della serata ha saputo esaltare il valore simbolico di questo intreccio culturale e spirituale. Un significato che si è caricato di ulteriore intensità grazie agli strumenti utilizzati: come ha ricordato in apertura Arnaldo Mosca Mondadori, erano stati realizzati con i legni recuperati dalle imbarcazioni approdate a Lampedusa, trasformati in strumenti ad arco dai carcerati del penitenziario di Opera con la collaborazione di maestri liutai. Una “umanità dolente che ha incontrato un’altra umanità ferita, generando bellezza e arte” come ha ricordato Corrado Sanguineti. Nel silenzio della cattedrale illuminata dalla musica, l’incontro tra Pavia e Gerusalemme ha offerto a tutti un messaggio di fraternità universale, capace di oltrepassare frontiere e differenze.

Laura Rossi