Riportiamo qui di seguito l’intervista al Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, che il nostro settimanale diocesano “il Ticino” pubblica ogni anno in questo periodo per anticipare novità e contenuti del nuovo Anno Pastorale e per augurare ad abbonati, lettori e fedeli una buona estate.
Anche quest’anno, come da tradizione, abbiamo incontrato il Vescovo di Pavia, Mons. Corrado Sanguineti, per uno sguardo sul cammino della Chiesa pavese. L’intervista, divisa come sempre in due parti, tocca i temi delle recenti nomine vescovili e delle novità per il nuovo Anno Pastorale, la lettera che accompagnerà le comunità nei prossimi mesi, la celebrazione della dedicazione della Cattedrale, ma anche un pensiero sull’attualità e sui mesi estivi, tra fragilità e ricerca di pace.
PARTE 1: novità e orientamenti del nuovo Anno Pastorale
Il nuovo Anno Pastorale parte con diversi cambiamenti che si stagliano all’orizzonte e che in parte dipendono anche da nuove nomine che sono già state rese note. Quali novità ci saranno? Quali saranno le nuove vie sulle quali si muoverà il cammino diocesano?
“Come ogni triennio, a fine agosto decadono gli incarichi di Curia, portando a conferme o nuovi incarichi. Le novità più significative sono la nomina di Don Davide Rustioni a Vicario Episcopale per la Pastorale (sarà il punto di riferimento per i direttori degli uffici e collaborerà con me e il Vicario Generale) e la nomina di Don Daniele Baldi come nuovo Vicario Generale, sostituendo Don Luigi Pedrini, che assumerà un nuovo servizio. Don Daniele, per quest’anno, manterrà la guida della sua parrocchia di Santa Maria del Carmine. Il Vicario Generale sarà il primo punto di ascolto per i sacerdoti per questioni ministeriali e personali, in stretto contatto con me. Questi due sacerdoti, insieme al Vescovo, formeranno un piccolo Consiglio Episcopale per coadiuvarmi nel governo della Diocesi. A questo si aggiungeranno periodicamente i vicari foranei, figure cruciali per rappresentare il Vescovo nei vicariati ed essere punto di riferimento per i confratelli. I vicari foranei attuali rassegneranno le dimissioni entro il 31 agosto, e procederò a nuove nomine dopo aver ascoltato le esigenze dei diversi vicariati. Lo statuto sperimentale della Curia, basato sulle due aree pastorali (evangelizzazione e missione/carità), sarà reso definitivo. Questa struttura ha già favorito una maggiore collaborazione tra gli uffici e verrà completata. Anche l’ambito delle Comunicazioni Sociali sarà rafforzato, con l’inserimento di figure giovani e competenti, poiché la comunicazione oggi non è solo informazione, ma strumento di evangelizzazione. Infine, è uscito il calendario pastorale, uno strumento per le parrocchie, i movimenti e le associazioni. Aiuterà a programmare le attività tenendo conto degli appuntamenti diocesani: coordinando le iniziative si rafforzerà il senso di appartenenza e unità della nostra Chiesa. Desidero ringraziare di cuore Don Luigi Pedrini e Don Dante Lampugnani per il loro prezioso servizio come vicario e provicario in questi anni, e Don Franco Tassone, che continuerà il suo impegno come direttore della Caritas. Un grazie sincero va anche a Don Davide Rustioni e a Don Daniele Baldi per la loro disponibilità in questa nuova fase del cammino pastorale”.
Lettera Pastorale: qual è la nuova ispirazione-tematica che verrà affrontata quest’anno?
“Ho scelto di non introdurre un nuovo tema per l’anno pastorale, ma di vivere pienamente due grandi percorsi già in atto: l’Anno Giubilare e la conclusione del Cammino Sinodale nazionale. Il Giubileo si chiuderà nell’Epifania del 2026, mentre il Cammino Sinodale culminerà con l’approvazione del documento finale a novembre. Un evento centrale e significativo sarà l’adeguamento liturgico definitivo della Cattedrale. Dopo la riapertura nel 2012, i poli liturgici (altare, ambone, cattedra) erano stati collocati in via sperimentale. Ora si procede alla sistemazione definitiva con manufatti in marmo, anche grazie all’architetto Andrea Vaccari, al contributo della Fondazione Della Comunità e di Fondazione Cariplo e di generosi privati, tra cui un sacerdote che vuole rimanere anonimo. Si collocheranno anche le dodici croci della dedicazione, donate da privati e comunità. Tutto questo culminerà a fine settembre con la consacrazione del nuovo altare e la dedicazione della Cattedrale. È un momento importante perché la Cattedrale è il cuore celebrativo della Diocesi: intorno al Vescovo, all’Altare (luogo del Sacrificio Pasquale) e all’Ambone (luogo della Parola), la comunità diocesana si raccoglie. Il tema della lettera Pastorale che uscirà il 15 settembre si ispirerà alla Prima Lettera di Pietro: ‘Avvicinandovi a Cristo, Pietra Viva, quali pietre vive siete costruiti anche voi’. L’immagine paradossale della ‘Pietra Viva’ ci dice che, fondati su Cristo Risorto, siamo chiamati a edificarci come comunità, come popolo di Dio. La lettera collegherà la consacrazione del’altare, il Giubileo e il Cammino Sinodale, invitando la Diocesi a riscoprire il proprio essere Chiesa, ‘pietre vive’ edificate su ‘Cristo Pietra Viva’.
Inaugurazione del nuovo Anno Pastorale: chi accompagnerà i fedeli all’appuntamento inaugurale?
“L’inaugurazione del nuovo Anno Pastorale sarà articolata in due momenti. Venerdì 26 settembre avremo un momento di riflessione guidato dall’Arcivescovo di Milano, Monsignor Mario Delpini, sul tema della lettera: ‘essere pietre vive in Cristo, pietra viva’. Sarà un momento di grande spessore, che sottolinea la comunione con la Chiesa metropolitana. Domenica 28 settembre, nel pomeriggio, ci sarà la celebrazione solenne della consacrazione dell’altare e la dedicazione della Chiesa Cattedrale. Sarà l’unica Messa celebrata in tutta la Diocesi quel pomeriggio, affinché tutta la comunità sia idealmente unita in questo evento di grazia e di identità. In preparazione, nei venerdì precedenti, il 12 e il 19 settembre, si terranno due incontri aperti a tutti in Duomo. Il primo sarà di carattere liturgico-spirituale, il secondo più storico, per riscoprire la bellezza e il significato della nostra Cattedrale”.
PARTE 2: il tempo estivo tra pace, famiglie e fragilità
Il tempo estivo si contraddistingue per il desiderio di trovare un po’ di pace. Parola quanto mai preziosa in questo periodo storico…
“Viviamo un periodo molto preoccupante, segnato dal moltiplicarsi di guerre e conflitti: la tragedia di Gaza, l’incessante guerra in Ucraina, e tanti altri conflitti dimenticati come in Sud Sudan e ad Haiti. Purtroppo, il linguaggio della guerra sembra tornare plausibile per molti governanti. Non dobbiamo rassegnarci. Anche se non possiamo fermare direttamente i conflitti, dobbiamo pregare e portare nella nostra sofferenza quella dei popoli colpiti. Dobbiamo sentire questo grido di dolore e sostenerlo. È fondamentale guardare e sostenere i piccoli segni di dialogo e pace che pure esistono. Come ha ricordato il Cardinale Pierbattista Pizzaballa, che sarà a Pavia per Sant’Agostino il 28 agosto, in mancanza di grandi soluzioni, dobbiamo avere la pazienza di sostenere ogni piccola esperienza di pace. Papa Leone XIV ci richiama costantemente alla ‘pace disarmata’ del Risorto. Una pace che non è solo equilibrio tra nazioni, ma dono divino. Noi cristiani siamo chiamati a non perdere questa sorgente di speranza e a operare per la pace tra le nazioni”.
Un pensiero per le famiglie e per i giovani…
“L’estate, se da una parte è tempo di riposo, può anche evidenziare difficoltà. Senza i nostri Grest parrocchiali, molte famiglie con genitori che lavorano si troverebbero in grande difficoltà. La comunità cristiana e civile deve interrogarsi su come sostenere concretamente le famiglie, soprattutto con le lunghe vacanze scolastiche italiane. Per i giovani, l’estate offre invece bellissime potenzialità: esperienze di formazione, campi scuola, volontariato anche all’estero, e l’impegno nei Grest come educatori. Quest’anno c’è un appuntamento eccezionale: il Giubileo dei Giovani a Roma, un’opportunità da non perdere. Parteciperemo con diversi gruppi. Sebbene non sia formalmente la Giornata Mondiale della Gioventù sarà un’occasione preziosa per incontrare Papa Leone e per la crescita nella fede dei nostri ragazzi”.
Un pensiero anche per gli anziani e per chi è in difficoltà.
“È fondamentale che nessuno si senta dimenticato. Anche piccoli gesti contano: una visita, portare la spesa, una telefonata. Ci sono servizi attivi, come quelli del Comune e della Comunità di Sant’Egidio, e la rete di prossimità delle parrocchie che porta la comunione e compagnia. Ogni iniziativa di socialità accessibile, ogni momento semplice ma significativo, è importante. Qualsiasi attenzione è una forma di amore concreto, un modo per dire ‘tu non sei solo’. Prenderci cura di chi ha costruito il nostro presente e di chi è fragile è un dovere morale e un segno di civiltà”. cero va anche a Don Davide Rustioni e a Don Daniele Baldi per la loro disponibilità in questa nuova fase del cammino pastorale”.
Simona Rapparelli