Al Mondino di Pavia la sindrome del tunnel carpale si cura con un intervento ambulatoriale

Un percorso completo, a parrtire dalla visita neurologica e dalla formulazione di una diagnosi specialistica

La sindrome del tunnel carpale, una delle più comuni neuropatie da intrappolamento, è un disturbo molto diffuso che interessa gran parte della popolazione in età lavorativa, circa 3 volte più frequente nelle donne. Consiste nella sofferenza del nervo mediano a livello del suo passaggio nel tunnel carpale, ovvero il polso; il disturbo è provocato da un aumento della pressione all’interno di questo, che, se non trattato, può provocare un danno al nervo. La patologia insorge con più frequenza di notte ed è caratterizzata da parestesie e dolore alla mano, con possibile irradiazione ad avambraccio e braccio. Si tratta di un disturbo sempre crescente in quanto legato all’uso di device come smartphone, computer e tablet, che colpisce per lo più pazienti in fascia di età lavorativa, diventando un vero e proprio problema nella vita di tutti i giorni.

Nei casi più gravi, infatti, si può arrivare anche a una perdita di sensibilità e di forza della mano, rivelando così la natura invalidante del disturbo, sia per la limitazione del movimento che per il dolore. Dalla scorsa settimana presso l’IRCCS Fondazione Mondino di Pavia viene offerto al paziente un vero e proprio percorso di cura per questo tipo di problema per offrire al paziente un’esperienza di cura completa. Si parte con la prenotazione di una visita neurologica, neurochirurgica o da un esame elettromiografico (EMG), che porterà alla formulazione di una diagnosi specialistica; qualora la necessità sia quella dell’intervento chirurgico, si potrà procedere prescrizione dello stesso, sia con il Servizio Sanitario Nazionale che in solvenza.

Il grosso vantaggio dell’introduzione di questa tecnica è la possibilità per l’IRCSS Fondazione Mondino di prendersi in carico il paziente per tutto il percorso, evitando allo stesso di perdere tempo ed energia per prenotare in punti diversi. L’intervento, in una situazione ottimale, viene realizzato nell’arco di una decina di minuti con una tecnica mini-invasiva (intervento mini-open), praticando un taglio di soli 1,5 cm al polso in anestesia locale: in questo modo viene liberato il nervo dalla pressione. Il recupero avviene poi gradualmente nelle settimane successive e, se necessario, il paziente può essere sottoposto a fisioterapia per completare il percorso. Dal momento dell’accettazione alla dimissioni, in casi senza complicazioni, la permanenza in clinica può durare anche solo un’ora.

L’equipe neurochirurgica è formata dal Dr. Paolo Gaetani e dal Dr. Alberto Luca Messina in collaborazione con il Centro di Elettromiografia e disturbi del nervo periferico coordinato dal Dr. Giuseppe Cosentino.

Per prenotazioni e informazioni rivolgersi al CUP- Centro Unico per le Prenotazioni, operativo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 13.00, ai numeri 0382.380232 o allo 0382.380315 o scaricare l’app dedicata, App Mondino Digital Services.