Baby gang a Pavia, le decisioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica

Previste pattuglie a piedi della Polizia Locale e una presenza più assidua di Polizia di Stato e Carabinieri, oltre a iniziative contro il disagio giovanile

Servizi della Polizia Locale, anche con pattuglie a piedi, nelle piazze e nelle vie, soprattutto nel centro storico di Pavia, rinnovata visibilità della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, con ritmi di passaggio più lenti nel contesto urbano nell’ambito dei consueti servizi di controllo del territorio. Concretizzazione di iniziative finalizzate al contrasto del disagio giovanile e delle povertà educative, con l’obiettivo di includere e inserire i giovani e i giovanissimi, connazionali di seconda generazione o di origine straniera, nelle realtà sportive e associative locali, attive sul versante dei percorsi di integrazione e inclusione. Queste, in sintesi, le decisioni del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica svoltosi questa mattina, mercoledì 10 gennaio, a Palazzo Malaspina e presieduto dal prefetto di Pavia, Francesca De Carlini, alla presenza, dei vertici delle Forze dell’Ordine, presidente della Provincia, sindaco di Pavia, assessori alla Sicurezza e ai Servizi Sociali e comandante della Polizia Locale.

“Nessuna impunità per chi viola la legge e mette in atto violenza e prevaricazione, collaborazione e rete tra le Istituzioni per dare ulteriore impulso ai processi formativi ed educativi nei confronti dei giovani problematici – si legge in una nota della Prefettura -. Questi gli strumenti necessari e indispensabili per contrastare i fenomeni che destano allarme sociale e garantire legalità nel nostro territorio. Pieno appoggio e disponibilità alle istanze di implementazione del livello di attenzione mediante la perlustrazione sistematica e strutturata delle vie e delle zone cittadine luoghi di aggregazione giovanile, da parte della Polizia Locale nell’ambito delle competenze di sicurezza urbana, prosieguo convinto delle iniziative già impostate con l’Amministrazione comunale, volte ad intercettare il disagio giovanile, canalizzandolo in attività sportive e di gruppo, con un focus specifico sui minori problematici e con attenzione ai minori stranieri attualmente ospitati nella struttura comunale denominata Villaggio San Francesco”.

A tale riguardo il prefetto Francesca De Carlini, nel confermare l’attenzione da tempo rivolta “alle dinamiche di insieme scaturenti da tale comunità e che hanno recentemente portato, sotto il profilo repressivo, all’adozione di un avviso orale nei confronti di un ospite minorenne, ai sensi del c.d. decreto Caivano”, ha condiviso con il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica la volontà di “supportare l’Amministrazione locale nell’approccio partecipativo di costruzione di patti educativi nei confronti dei minori non accompagnati ospiti di tale struttura. Ciò con il coinvolgimento, oltre che del Comune di Pavia, degli enti del Terzo Settore e del volontariato, quale tassello della complessiva impalcatura di sicurezza impostata per ricondurre giovani e giovanissimi, non inseriti in circuiti educativi, sportivi, di comunità e refrattari alle regole della comunità adulta, ad un percorso positivo di inclusione sociale e realizzazione personale”.

“Dobbiamo costruire percorsi e traiettorie per questi ragazzi e provare a fornire loro un’occasione per inserirsi nella nostra società – ha affermato il prefetto De Carlini -. Prevenzione e repressione, laddove necessaria, non sono strumenti antitetici ma devono essere ponderatamente utilizzati in relazione alle realtà che si pongono alla nostra attenzione istituzionale, garantendo legalità, insegnando e veicolando il rispetto delle regole per porre le basi per una solida coesione sociale e una duratura convivenza nella nostra società”.