L’assessore Pietro Trivi contro le polemiche su PalaRavizza e stadio ‘Fortunati’ di Pavia

Sugli anticipi ‘indigesti’ di basket e calcio, sul nuovo palazzetto di via Treves da 600 posti e sulla ricetta per rivedere le squadre pavesi in categorie più consone alla nostra tradizione pavese

di Mirko Confaloniera

 

Dopo le polemiche nate per la partita di basket fra Pall. Pavia e Campus Varese, valevole per la 4° giornata del campionato di serie B/2, e disputatasi all’insolito orario di sabato pomeriggio alle ore 18:00 (e che ha fatto ‘sbottare’ la curva Tribunetta del PalaRavizza occupata dal club ultrà “Pavesi 2023” – che se l’è presa con l’amministrazione comunale), ci ha rilasciato una dichiarazione in merito l’Assessore allo Sport (e alla Sicurezza, Polizia Locale e Protezione Civile) Pietro Trivi (nella foto, ndr). “L’Assessorato allo Sport ha tra le sue funzioni e competenze quella di gestire gli spazi comunali a partire dal PalaRavizza, al PalaChiappero, allo stadio, alle palestre, ecc.. Viene fatta una riunione fra tutte le società sportive ogni anno prima che inizi la nuova stagione agonistica, comunicando loro quali solo gli spazi per gli allenamenti e per le gare di campionato. I club si sono sempre messi d’accordo fra loro e noi come Amministrazione abbiamo sempre chiesto loro di farci avere, appena in loro possesso, i calendari delle gare relativi ai vari campionati, in modo tale che se ci fossero state delle sovrapposizioni le società avrebbero avuto dei termini entro i quali chiedere eventuali spostamenti, come stabilito dalle varie Federazioni sportive.  Noi verifichiamo le date in cui ci sono contemporaneità di partite e invitiamo i club interessati a mettersi d’accordo fra loro sull’anticipare o posticipare le gare in programma. Le sovrapposizioni ci sono sempre state, anche negli anni scorsi, e sono sempre state risolte fra le società in questione. Tranne gli anni della pandemia Covid, ovviamente, durante i quali siamo stati fermi. Nei restanti anni tutto questo è avvenuto puntualmente a ogni inizio di stagione sportiva”.

 

Allora, cos’è successo lo scorso sabato 21 ottobre al PalaRavizza? “Nel mese di agosto sia l’Universo in Volley Pavia che la Pallacanestro Pavia con i calendari alla mano  sapevano già che quel sabato, il 21 ottobre, ci sarebbe stata una sovrapposizione delle due gare casalinghe. Il calendario della F.I.P. prevedeva già, infatti, che per le gare della 4° giornata di andata di serie B/2 di basket tutte le squadre avrebbero giocato di sabato, quindi non c’entra nulla che il giorno dopo, domenica, ci sarebbe stato l’impegno casalingo del Moyashi Garlasco. Puntualizzo, inoltre, che il Volley 2001 Garlasco gioca le partite interne al PalaRavizza dall’anno scorso e non abbiamo mai avuto nessun tipo di problema. Il calendario di basket, insomma, prevedeva non solo per la nostra squadra – ma per tutte – di giocare di sabato, tant’è che due partite sono state anticipate al venerdì sera: cosa che avrebbe potuto fare anche Pavia, per evitare – appunto – i problemi dei tifosi legati al sabato pomeriggio. Io ho conservato lo scambio di corrispondenza  tra i dirigenti dell’U.i.V., che è una squadra di Pavia, e i dirigenti della società di basket della Riso Scotti, in cui si accordavano per giocare così: la Riso Scotti alle ore 18 e la Sfre Volley alle 21. Addirittura, l’Universo in Volley, nella figura del dirigente Mauro Fontana, s’era detto disposto a fare cambio, cioè ad anticipare la partita di pallavolo femminile al pomeriggio, in modo da lasciare lo spazio serale alla Pallacanestro  Pavia. Invece, il dirigente di riferimento della Pallacanestro Pavia, scrisse che per loro andava bene giocare alle ore 18. Deve essere chiaro ai tifosi che il Comune non c’entra assolutamente niente nella determinazione dell’orario in cui si svolgono le varie partite, anzi: noi lasciamo la libertà alle società sportive di mettersi d’accordo fra di esse, come è sempre avvenuto e come è avvenuto anche in questo caso. Inoltre, noi di tutta questa polemica non ne sapevamo nulla, tutto è venuto fuori solo dopo lo striscione esposto in curva Tribunetta e il successivo comunicato degli ultras ‘Pavesi 2023’. E’ stata una polemica inutile, perché lo spazio c’è per tutti”.

 

Non solo problemi di congestione in via Treves, ma lo stesso problema sembra riproporsi (ogni tanto) anche fra il calcio maschile e quello femminile allo stadio Fortunati… “So che sabato pomeriggio il Pavia gioca in casa, allo stadio Fortunati, e ho già letto sui canali social delle polemiche in cui si contesta l’anticipo alle 14:30 di sabato, perché di domenica gioca il calcio femminile… Allora, la squadra che gioca domenica pomeriggio è l’Academy, una  società che è di Pavia e che milita in serie B, una categoria nazionale. Io mi auguro con tutto il cuore che fra qualche anno anche il Pavia calcio maschile, al quale siamo tutti legatissimi, arrivi a giocare in serie B maschile, e allora esso avrà sicuramente la precedenza. Ma attualmente le varie Federazioni calcistiche stabiliscono delle priorità, che a sua volta comportano dei punteggi, dai quali si evince che la serie B (nazionale) femminile viene prima dell’Eccellenza (regionale) maschile, per cui a oggi l’A.C. Pavia 1911 viene dopo la Pavia Academy. Tra l’altro, tra le due società non c’è mai stato nessun problema e il Comune anche in questo caso ha sempre lasciato alle dirigenze in questione la libertà di mettersi d’accordo sul giocare prima o dopo. La sfida fra Pavia e Calvairate Milano in calendario sabato, comunque, non è alle 14:30, ma sarà posticipata alle ore 17:30, un orario più accessibile a tutti i tifosi. Io stesso ci sarò e non mi perderò di certo la sfida contro la prima in classifica”.

 

Torniamo in via Treves: la costruzione del nuovo palasport da 600 posti e la ristrutturazione dello storico palasport di via Luigi Porta quanto potranno decongestionare un PalaRavizza ormai così tanto  sovraffollato? “Ogni anno noi abbiamo la solita riunione per l’assegnazione degli spazi comunali e il clima è sempre quello della celebre scena della riunione condominiale di casa Fantozzi: proprio come in quella sequenza, dopo esserci messi tutti in testa elmetti e scolapasta per evitare colpi bassi, ne succedono di ogni colore. Poi, alla fine, ci si lascia con strette di mano e saluti. E’ chiaro che Pavia, una città con tante realtà sportive, molte delle quali si devono svolgere al chiuso, ha necessità di impianti. Il problema del PalaRavizza è che le palestre laterali non sono omologate per le gare ufficiali e lì si possono solo disputare gli allenamenti. La scelta di sfruttare i fondi del PNRR ha permesso, invece, di realizzare questo nuovo palasport che, anche se da 600 posti, sarà omologato per gare di basket, pallavolo, calcio a 5 e altre manifestazioni sportive, e che comporterà una deflazione dell’utilizzo dei pochi spazi omologati a disposizione. Pure il progetto della ristrutturazione della palestra di via Porta va a colmare la necessità di intervento in tal direzione dopo tanti anni, evitando che le prossime Amministrazioni non si ritrovino nelle stesse situazioni nelle quali ci siamo ritrovati noi, come con la piscina di via Folperti, ma anzi lasciando loro una preoccupazione in meno”.

 

L’A.C. Pavia e la Pallacanestro Pavia attualmente sono in vetta ai rispettivi campionati, ma cosa manca alla nostra città per tornare a calcare palcoscenici e categorie più importanti come una volta? “Purtroppo attualmente siamo in una situazione di difficoltà economica per le varie società sportive. La differenza di budget da un campionato all’altro è di un centinaio di migliaia di euro circa e manca, purtroppo, gente disposta a investire. Fortunatamente, adesso come adesso, possiamo dire che sia nella pallacanestro che nel calcio abbiamo dirigenze e settori tecnici all’altezza delle situazioni. E i risultati si vedono: il basket è primo in vetta al girone e il Pavia calcio sabato si gioca il primo posto in classifica. Se a livello dirigenziale-tecnico siamo al ‘top’, è chiaro che però tutti quanti noi tifosi aspiriamo a giocare in categorie più consone alla tradizione della nostra città, dove il calcio dovrebbe stare minimo in serie C, così come il basket dovrebbe stare fra i professionisti. Mi sembra tutto sommato che l’impegno da parte di tutti ci sia: bisogna solo fare un piccolo sforzo economico in più. Va fatto un encomio a Dario Scotti, che ha investito sia nel calcio che nel basket, ed è un imprenditore che ci crede. Ci vorrebbe maggiore fiducia nello sport pavese da parte dell’imprenditoria locale, anche perché non sarebbe difficile trovare 5 o 6 imprenditori che magari mettono 100 mila euro a testa. Il problema è che mancano il ‘fuoco’ e la passione che c’erano venti-venticinque anni fa, all’epoca dei Calisti. Sono convinto, comunque, che con i risultati sul campo altri sponsor potranno arrivare, l’entusiasmo ricrescere, lo stadio e il palazzetto riempirsi di nuovo. Noi come Amministrazione Comunale lo scorso anno abbiamo dato un contributo di 10.000 euro sia all’AC Pavia che alla Pallacanestro Pavia, e anche quest’anno stiamo lavorando per recepire i fondi per le due storiche società di punta, che purtroppo in questo momento storico militano in campionati che non sono consoni al prestigio e alla storia dello sport pavese. Speriamo di tornare il prima possibile laddove meritiamo di stare”.