Pavia uno dei più importanti poli sanitari per il trattamento chirurgico della malattia di Parkinson

Lo staff di Mondino e Policlinico San Matteo punta ad eseguire circa 40-45 nuovi impianti all’anno con stimolazione cerebrale

Pavia si candida a diventare uno dei più importanti poli sanitari per l’impianto di sistemi di Deep Brain Stimulation (DBS: stimolazione cerebrale profonda) di ultima generazione per il trattamento della malattia di Parkinson. Dallo scorso mese di marzo un team congiunto di neurologi e neurochirurghi di Fondazione Mondino (nella foto, ndr) e Policlinico San Matteo esegue gli interventi chirurgici nel quadro delle attività previste dal Dipartimento Interaziendale. Si prevede di arrivare a eseguire circa 40-45 nuovi impianti all’anno: un obiettivo che rende il nuovo hub di Pavia il primo in Italia. I candidati all’intervento, selezionati tra i pazienti del Mondino, vengono inviati alla Neurochirurgia del San Matteo diretta da Giannantonio Spena, dove vengono sottoposti alla procedura chirurgica. Il paziente operato viene poi subito trasferito al Mondino alla struttura Parkinson e Disordini del Movimento, diretto da Roberta Zangaglia. Sono oltre 2.500 i pazienti con sindromi parkinsoniane seguiti ogni anno ambulatorialmente al Mondino, residenti in Lombardia e nelle regioni limitrofe, e oltre 300 quelli ricoverati annualmente nel reparto dedicato alle fasi avanzate per le cure ad alto contenuto tecnologico. “Ritardare troppo la chirurgia non va bene, la DBS deve essere proposta dal neurologo al momento giusto e le informazioni che il paziente deve ricevere sui rischi e sui benefici della procedura devono essere equilibrate e date da un neurologo esperto – spiega Claudio Pacchetti, coordinatore del Centro Parkinson del Mondino -. Considerando i dati che abbiamo a disposizione, l’auspicio è che sempre più pazienti possano avere l’opportunità di accedere a questa terapia nei Centri DBS attivi in Italia”.