Il Mondino di Pavia pronto ad accogliere e curare Giandomenico Picco

E' il diplomatico italiano dell'Onu da tre anni malato di Alzheimer e ricoverato in una casa di cura negli Usa

“La Fondazione Mondino di Pavia, come Istituto neurologico nazionale e Centro per le ricerche sulle demenze, con un’unità operativa clinica dedicata ai disturbi del comportamento, è disponibile ad accogliere il diplomatico italiano Giandomenico Picco ed a seguirlo per tutta la parte di cura ed assistenza”. Lo ha dichiarato il prof. Livio Tronconi, direttore generale della Fondazione Mondino (nella foto la sede a Pavia, ndr), intervenendo ad un programma a Radio Vaticana dedicato al caso del diplomatico Onu da circa tre anni  malato di Alzheimer e da un anno costretto a vivere negli Stati Uniti in una casa di cura di cui non può più sostenere le spese. A raccontare la sua vicenda è stato il giornalista Francesco Battistini, inviato del “Corriere della Sera”, con un articolo pubblicato lo scorso 3 agosto sul quotidiano milanese. Anche Battistini, insieme ad altri ospiti, è intervenuto alla trasmissione radiofonica nella quale si sono sottolineati i grandi meriti di Picco in oltre 30 anni di lavoro alle Nazioni Unite, durante  i quali si è impegnato personalmente nella risoluzione di conflitti internazionali fino a raggiungere il grado di sottosegretario generale. L’episodio che lo ha reso famoso fu il negoziato tra il 1989 e il 1992 che si concluse con il  rilascio degli ostaggi occidentali in Libano.
La figlia di Terry Anderson, che egli liberò dagli Hezbollah libanesi, si è impegnata personalmente personalmente per sostenere le spese per le sue cure (circa 100mila dollari all’anno). Ma ora si sta cercando di riportarlo in Italia, con l’interessamento della Regione Friuli Venezia Giulia (la sua terra d’origine) e con la disponibilità ad accoglierlo e curarlo da parte dell’Istituto Mondino. E’ stata chiesta anche l’attivazione della Legge Bacchelli, che prevede un sussidio in favore di cittadini di chiara fama che abbiano dato prestigio all’Italia per essersi distinti in vari campi e che versino in grave stato di necessità.
“Abbiamo trovato utile e necessario manifestare da subito la nostra disponibilità ad accogliere un uomo che ha dato lustro al nostro Paese in contesti internazionali – ha affermato il prof. Tronconi -.  Per affrontare l’Alzheimer e le patologie neuro-degenerative è necessario intensificare la ricerca di base, garantire un buon inquadramento diagnostico per l’accoglienza e la cura dei pazienti e assistere le famiglie dei malati”. L’attuale situazione clinica di Giandomenico Picco, in una fase della malattia in cui conserva ricordi della sua vita passata e riesce ancora a camminare, può favorire una buona assistenza che un Istituto di alto livello come il Mondino è in grado di assicurare.