Coronavirus: una ricerca europea coordinata dall’Università di Pavia

Il progetto "Periscope", finanziato dalla UE, per realizzare un "Atlante del Covid"

Prenderanno il via giovedì 12 novembre i lavori di “Periscope”: è la ricerca finanziata dalla Unione Europea che vede alleate 32 istituzioni europee per indagare sull’impatto comportamentale e socio-economico del Covid-19 e preparare l’Europa a future pandemie. L’Università di Pavia è l’ente coordinatore del progetto che riceverà 10 milioni di euro attraverso “Horizon 2020”, il programma per la ricerca e l’innovazione, quale parte della “Coronavirus Global Response Initiative” varata nel maggio scorso dalla presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Il primo meeting dell’attività di ricerca si terrà on line da Pavia e inizierà con un saluto del rettore dell’Ateneo pavese Francesco Svelto e un intervento di Giulio Gallera, assessore al Welfare di Regione Lombardia. La Regione è presente all’avvio dei lavori in qualità di sostenitore del progetto e, dal punto di vista della ricerca, per il lavoro svolto nella costruzione del database Covid che potrebbe essere messo a disposizione del progetto. Nel corso dell’incontro gli enti partecipanti descriveranno le attività pianificate per il loro specifico cluster di ricerca. “Periscope” si propone di contribuire a una conoscenza più approfondita dell’impatto della pandemia, attraverso una ricerca multi-disciplinare, sia teorica che sperimentale e considerando diversi punti di vista: clinico ed epidemiologico; socio-economico e politico; statistico e tecnologico. L’obiettivo è sviluppare un “Atlante del Covid”, comprensivo, facile da utilizzare, accessibile liberamente che dovrebbe diventare uno strumento di riferimento per ricercatori e responsabili dei processi decisionali e una fonte dinamica di informazioni da diffondere al pubblico. L’Università di Pavia è coordinatore europeo del progetto, capofila di 32 istituzioni partner, alcune delle quali leader internazionali nel proprio settore. L’Ateneo pavese unitamente al Policlinico San Matteo riceverà 1.286.000 euro, che verranno prevalentemente dedicati al reclutamento di giovani ricercatori da dedicare allo sviluppo della ricerca prevista. L’Università di Pavia ha un ruolo determinante  nello sviluppo del progetto: fra i suoi docenti ha il coordinatore europeo del progetto, prof. Paolo Giudici; il responsabile del database del progetto (data Atlas), prof. Riccardo Bellazzi; la responsabile delle analisi statistiche dei dati, prof. Paola Cerchiello; il responsabile della gestione e trattamento dei dati, prof. Vittorio Casella; ed il Prof. Raffaele Bruno, responsabile della collaborazione fra l’Università ed il Policlinico San Matteo. Il mondo accademico italiano è rappresentato anche dai ricercatori del Politecnico di Milano e dell’Università degli studi di Trento.