Pavia celebra i 250 anni della riforma Bovara

Il 27 e 28 novembre un convegno sulla stagione illuminata dell’Università

Il 27 e 28 novembre Pavia torna al cuore della propria storia accademica. Nel 250° anniversario della riforma scolastica di Giovanni Bovara, i Collegi Cairoli e Ghislieri, con la prof.ssa Simona Negruzzo dell’Università di Pavia, organizzano il convegno Riforme e università nella Pavia del secondo Settecento: uomini, luoghi, idee”. Tra età teresiana e giuseppina, Pavia fu laboratorio di un sistema educativo innovativo: scuole primarie pubbliche, ginnasi statalizzati, una nuova organizzazione universitaria orientata a formare la futura classe dirigente. Un modello che, osserva Negruzzo, “anticipa di oltre un secolo e mezzo l’idea moderna di un percorso coerente dalla scuola elementare all’università”. Il programma si apre giovedì 27 al Collegio Cairoli con i saluti del rettore Andrea Zatti e interventi dedicati a Bovara e alle trasformazioni che segnarono l’Ateneo nel secolo dei Lumi. Venerdì 28 la seconda sessione al Collegio Ghislieri, introdotta dal rettore Alessandro Maranesi, approfondirà i protagonisti della scienza e della cultura dell’epoca: da Spallanzani a Fontana, da Volta a Tamburini. “È importante risollecitare l’attenzione a un percorso che ha segnato la nostra identità” sottolinea Negruzzo. “Quelle riforme hanno contribuito a far nascere una nuova idea di cittadino, parte attiva della società. La storia ci ricorda che l’università è una comunità che educa al presente e prepara il futuro”. E lo sguardo è già rivolto ai prossimi momenti di memoria condivisa: “Stiamo entrando in anni ricchi di anniversari significativi, Golgi nel 2026, poi Volta, Foscolo e Tamburini nel 2027, figure che hanno lasciato un’impronta decisiva su Pavia e sul suo sviluppo culturale». Un’eredità ancora viva e capace di parlare all’oggi: Pavia, allora come ora, luogo di riforme, idee e comunità.

Laura Rossi