Il sipario del Teatro Fraschini si alza il 3 ottobre con un cartellone che intreccia tradizione e sguardo contemporaneo. La nuova Stagione d’Opera 2025/2026 si apre con due titoli che, pur nati in epoche diverse, raccontano molto del nostro presente: “L’elisir d’amore” di Gaetano Donizetti e “Don Quichotte” di Jules Massenet. “La stagione si apre con L’elisir d’amore, una coproduzione dei Teatri di OperaLombardia, Pisa e Novara – spiega Francesco Nardelli, direttore generale del Fraschini –. È un capolavoro che da quasi due secoli conquista il pubblico, ma che qui sarà proposto in una lettura fresca e attuale, capace di rivelarne l’ironia e la profondità”. La regia è affidata ad Andrea Chiodi, che ambienta l’opera in una fabbrica di pasta popolata da galline, dove le dinamiche dei rapporti umani si intrecciano a convenienze e fragilità. La direzione musicale è del maestro Enrico Lombardi, che guiderà un cast di giovani talenti vincitori del concorso AsLiCo. Il secondo titolo in programma sarà il 31 ottobre e 2 novembre: il “Don Quichotte” di Massenet, nuovo allestimento prodotto dal Fraschini con la regia di Kristian Frédric e la direzione di Jacopo Brusa. L’opera è riletta come metafora della perdita di memoria: il protagonista diventa un intellettuale anziano, ricoverato in una struttura medicalizzata, che si rifugia nel sogno e nella letteratura per contrastare il lento dissolversi della sua identità. “Il Don Quichotte – sottolinea Brusa – rappresenta un vero testamento musicale di Massenet, un’opera che racchiude stili e suggestioni differenti, dal contrappunto sacro al melodismo popolare, fino a un esotismo spagnolo carico di fascino teatrale”. Con questi due titoli, il Fraschini non solo celebra la grande tradizione lirica italiana e francese, ma conferma anche la volontà di esplorare nuove interpretazioni, capaci di parlare al pubblico di oggi.
Laura Rossi