“La provincia di Pavia è stata la più colpita dall’emergenza della peste suina africana, un incubo che si è manifestato sul nostro territorio il 18 agosto 2023 con il primo focolaio in un allevamento di piccole dimensioni a Montebello della Battaglia. A distanza di due anni, molti allevatori attendono ancora di essere completamente indennizzati per i danni subìti a causa dell’abbattimento dei capi. Invitiamo i rappresentanti della politica pavese a prendersi cura di un settore che dà lavoro a centinaia di persone e vive un momento di grande difficoltà. I nostri allevatori sono stati abbandonati”. A lanciare l’appello è stata oggi, lunedì 16 giugno, Marta Sempio, presidente di Confagricoltura Pavia, che ha anche annunciato un presidio dell’associazione (a partire dal 20 giugno, ogni venerdì dalle 10 alle 12, lungo l’allea di viale Matteotti a Pavia) per sensibilizzare sul problema i cittadini e le istituzioni. Al suo fianco anche Alberto Lasagna, direttore di Confagricoltura Pavia, e Stefano Lamberti, presidente della sezione Economica-Cereali nonchè allevatore.
“La drammaticità della situazione è bene evidenziata dai alcuni dati – ha sottolineato la presidente Sempio -. In stalla ad agosto 2023, prima dell’emergenza, sul territorio pavese si contavano circa 230.000 capi suini. I focolai del 2023 hanno causato l’abbattimento di 41.629 capi corrispondenti a 4.225.300 Kg. distrutti. I focolai del 2024 hanno causato l’abbattimento di 62.121 capi corrispondenti a 3.780.792 Kg. distrutti. In provincia di Pavia, alla data odierna, si stimano in stalla circa 80.000 suini con una riduzione del 65% del patrimonio zootecnico”.
Confagricoltura Pavia chiede che gli allevatori vengano rimborsati per i danni subìti: “sino ad oggi le aziende suinicole a livello nazionale hanno ricevuto 10 milioni di euro di ristori, a fronte di una richiesta complessiva di indennizzo di 39 milioni”. Inoltre viene richiesta una “moratoria dei mutui” e la “possibilità di accesso alla cassa integrazione in deroga per i lavoratori delle aziende colpite dalla peste suina africana, ricomprendendo anche gli operai agricoli a tempo determinato”. Inoltre viene ritenuto necessario “il contenimento e l’eradicazione dei cinghiali su tutto il territorio regionale” per evitare nuovi focolai, oltre alla “definizione di un protocollo contenente le procedure e le tempistiche per la ripresa delle attività negli allevamenti chiusi in seguito alle infezioni”.
(Nella foto, da sinistra, Stefano Lamberti, Marta Sempio e Alberto Lasagna)
SUL PROFILO INSTAGRAM DE “IL TICINO” POTETE VEDERE L’INTERVISTA A MARTA SEMPIO, PRESIDENTE DI CONFAGRICOLTURA PAVIA