Un migliaio di persone: è questo il numero che restituisce al meglio l’energia e la riuscita dell’edizione 2025 di BookCity Pavia. Un pubblico sorprendentemente trasversale, dai più piccoli, alcuni bambini avevano appena due anni, fino ai lettori più esperti, a testimonianza di una proposta capace di parlare davvero a tutte le generazioni. Anche le librerie cittadine confermano l’effervescenza dei giorni del festival: una partecipazione vivace che si è tradotta in un interesse concreto per gli autori presenti e per i titoli proposti, con un movimento costante di lettori e moltissimi volumi richiesti. A tracciare un bilancio complessivo è il professor Alessandro Maranesi, rettore del Collegio Ghislieri, che definisce l’edizione 2025 “molto positiva” per diversi motivi. “Il primo – spiega – è la sinergia. Una sinergia forte, coesa, tra la Fondazione BookCity Milano, il Collegio Ghislieri, il Comune di Pavia, gli enti che hanno patrocinato e sostenuto economicamente il progetto, penso alla Fondazione Monte di Lombardia, ad Assolombarda, a Cariplo naturalmente, e a tutti gli altri soggetti che ci sono stati vicini, come il Teatro Fraschini, la Scuola Universitaria Superiore IUSS, le biblioteche, le librerie. Tutto ciò ha permesso a BookCity di essere un vero successo”. Una collaborazione che, sottolinea Maranesi, “a Pavia va sempre guardata con particolare rispetto, perché riusciamo meglio quando siamo di più e quando lavoriamo in modo concertato”. Il secondo elemento decisivo è stato il pubblico: “Tutti gli eventi hanno registrato una partecipazione ampia e attenta, anche in orari o location non usuali. La festa del libro ha mostrato una curiosità viva che spinge verso i libri e a chi li scrive. Questo ci permette di guardare al mondo con un po’ più di ottimismo”. Infine, Maranesi sottolinea la specificità dell’edizione pavese: “In molte città lombarde BookCity sta crescendo, ma qui a Pavia, grazie alla lungimiranza e all’attenzione di Giuseppe Antonelli, emerge un’armonia rara: tra temi, tipologie di autori, problemi affrontati e le sensibilità esplorate. Questa pulizia di visione, questa sinergia di pensiero che si è definita a monte, rende la nostra edizione davvero speciale e di valore particolare”. Un festival che, ancora una volta, ha trasformato Pavia in una comunità di lettori, restituendo alla città giorni intensi e luminosi, destinati a risuonare anche oltre il calendario della rassegna.
Laura Rossi
(Nella foto di Elisabetta Baracchi, da sinistra, l’assessore Maria Cristina Barbieri, Giuseppe Antonelli dell’Università di Pavia, Alessandro Maranesi, rettore del Collegio Ghislieri, e lo scrittore Antonio Scurati)






