Parte la stagione di prosa 2025/2026 del Teatro Fraschini di Pavia

I primi due appuntamenti con “Sior Todero Brontolon”, di Carlo Goldoni, e “Amadeus”, di Peter Shaffer

Due pietre miliari del teatro europeo, due narrazioni tanto distanti nel tempo quanto vicine nell’indagine sull’uomo: “Sior Todero Brontolon” di Carlo Goldoni, nella lettura scenica di Paolo Valerio con Franco Branciaroli, e “Amadeus” di Peter Shaffer, nell’allestimento visionario di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia con i costumi immaginifici di Antonio Marras. Il Teatro Fraschini, dal 14 novembre, apre la propria stagione di prosa con due opere che parlano di potere e fragilità, dell’ostinazione a trattenere il controllo e della ferocia sottile che nasce quando il talento, la modernità o la libertà mettono in discussione l’ordine costituito.

«Apriamo la stagione di prosa – commenta Francesco Nardelli, direttore generale del Teatro Fraschini – con due opere che, pur ambientate in secoli lontani, interrogano con forza la nostra epoca. ‘Sior Todero Brontolon’ e ‘Amadeus’ parlano del rapporto fra talento e potere, dell’invidia, della libertà e dell’amore per l’arte come forma di riscatto e conoscenza. Goldoni e Shaffer ci ricordano che il teatro è lo specchio più vivo dell’uomo: attraverso le sue debolezze, le sue passioni e i suoi sogni. Il Fraschini vuole continuare a essere un luogo di dialogo fra la grande tradizione e le nuove sensibilità, dove il pubblico possa riconoscersi, emozionarsi e riflettere”.

“Sior Todero Brontolon” verrà rappresentato al Fraschini il  14, 15 e 16 novembre, per la regia di Paolo Valerio, con Franco Branciaroli, drammaturgia di Piermario Vescovo, scene di Marta Crisolini Malatesta, costumi di Stefano Nicolao, luci di Gigi Saccomandi, musiche di Antonio Di Pofi, movimenti di scena Monica Codena, in collaborazione con I Piccoli di Podrecca, produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, Teatro de gli Incamminati, Centro Teatrale Bresciano.

“Amadeus” sarà portato in scena il, 12, 13 e 14 dicembre: uno spettacolo di Ferdinando Bruni e Francesco Frongia, costumi di Antonio Marras, luci di Michele Ceglia, suono di Gianfranco Turco, produzione del Teatro dell’Elfo con il contributo di NEXT – Laboratorio delle idee per la produzione e la programmazione dello spettacolo lombardo.