Un viaggio tra adolescenza, bellezza e desolazione. È questo il cuore di “Elegie – Intersezione Nabucco“, che andrà in scena al Teatro Fraschini mercoledì 24 settembre, alle 21, per la rassegna “Preludi d’Autunno”. Lo spettacolo nasce dal dialogo tra musica e danza, con le coreografie di Oliviero Bifulco sulle musiche di Čajkovskij e Strauss, eseguite dall’Orchestra Accademia d’Archi Arrigoni diretta da Danilo Rossi. “Come lo scorso anno nasce dalla musica – racconta Bifulco – mi sono stati proposti due concerti straordinari: Serenade di Tchaikovsky e Metamorphosen di Strauss. Io ho provato a tradurli in danza, a far vedere la musica”. Il primo quadro, “Serenade”, mette in scena la femminilità come un universo da contemplare, partendo da una frase di Whitman: “Mentre vedo mia moglie pettinarsi, a me sembra di guardare l’infinito”. La protagonista in rosso attraversa un percorso di scoperta, quasi adolescenziale, tra emozioni contrastanti e nuove meraviglie: “È un saliscendi di sensazioni – spiega il coreografo – ma con una luce di fondo, un’apertura alla vita”. Il secondo atto, Metamorphosen, cambia radicalmente tono: Strauss lo compose come risposta ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale. È un lamento, ma anche una ricerca di speranza. In scena dieci danzatrici camminano come automi in una terra desolata, mentre una figura più fragile rappresenta la loro coscienza, capace di rompere gli automatismi e rimettere in dubbio il destino del gruppo. “Si attraversa il dolore alla ricerca di una luce che, forse, esiste ancora”. Due mondi apparentemente lontani, uniti dal filo della musica e della danza: un incontro che lascia lo spettatore sospeso tra nostalgia, inquietudine e speranza.
Laura Rossi