Il Giardino Botanico di Pietra Corva (nella foto di Ludovico La Cognata), gioiello nascosto dell’Appennino Ligure, con oltre 1.200 specie provenienti dalle montagne di tutto il mondo, ha riaperto ufficialmente al pubblico per la stagione 2025 con un’immagine rinnovata e molte novità. Ricchissimo il calendario di eventi che accompagnerà i visitatori nei mesi primaverili ed estivi. Con la vegetazione già nel pieno del rigoglio, in attesa delle fioriture più rare della tarda primavera.
Le iniziative in programma per il 2025 puntano a rendere il Giardino Botanico di Pietra Corva un luogo sempre più aperto, accogliente e dinamico, punto di riferimento per gli amanti della botanica e della montagna e per l’educazione ambientale e meta imperdibile per un nuovo turismo familiare ed escursionistico. «Vogliamo valorizzare questa eccellenza naturalistica non solo come meta scientifica e didattica, ma anche come destinazione ideale per un turismo di prossimità, accessibile e sostenibile. Il nostro obiettivo è attrarre le scuole, i giovani, le famiglie, ma anche i visitatori curiosi, offrendo loro un luogo in cui immergersi nella natura e nei paesaggi della Val Tidone, per un fine settimana di relax e scoperta», spiega il presidente della Provincia e della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, Giovanni Palli. Unica la posizione del giardino, a Romagnese, nell’Oltrepò Pavese, quasi a cavallo tra Lombardia ed Emilia Romagna. Incastonato a 950 metri di altitudine nell’Alta Val Tidone, si trova su un versante del Monte Pietra di Corvo, proprio sotto una enorme roccia ofiolitica di colore scurissimo (originatasi dai fondali oceanici), all’interno del Sito di Importanza Comunitaria (SIC) della Rete europea Natura 2000, area di eccezionale valore naturalistico, con habitat e specie di flora e fauna che meritano particolare protezione.
«Per la sua storia e per la sua posizione geografica unica, Pietra Corva è molto più di un giardino botanico perché si sta rivelando anche un laboratorio di osservazione del cambiamento climatico. Nato negli anni ’60 come giardino alpino, oggi si confronta direttamente con le trasformazioni ambientali in atto. L’innalzamento delle temperature ci offre un’occasione unica per studiare sul campo gli effetti del riscaldamento globale e per coinvolgere il pubblico in una riflessione concreta sulla tutela della biodiversità», aggiunge il sindaco di Romagnese ed assessore della Comunità Montana dell’Oltrepò Pavese, Manuel Achille. Il Giardino è accessibile nei fine settimana dalle 10 alle 18, con aperture straordinarie in occasione degli eventi in calendario. Ricchissimo il ciclo di laboratori per i più piccoli e di conferenze estive tenute da illustri nomi della cultura e della divulgazione scientifica, dal meteorologo Andrea Giuliacci che approfondirà il tema delle estati sempre più calde (lunedì 2 giugno, alle 15.30) a Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Italia, che affronterà il tema dell’acqua (domenica 22 giugno, alle 15.30), fino a Stefano Maggi, archeologo, che parlerà della presenza degli antichi romani nella Valle Staffora (sabato 19 luglio, alle 15.30).