“Non buttate la chiave”, la realtà del carcere nelle parole di chi lo ha vissuto: l’incontro a Pavia

Il convegno, nella sede dell'Ascom, è stato organizzato dalla Camera Penale

Il carcere non rieduca e non risana, è una istituzione che marginalizza: il suo posto è lontano dai centri abitati delle città, lontano dalle “persone per bene”, in modo tale che si crei una vera e duratura cesura tra buoni e cattivi. Ma occorre il prima possibile provare a superare questo sistema sbagliato, le cui ricadute non sono marginali sulla società.
E’ uno dei concetti più importanti, confermato da tutti i relatori, che è emerso durante il convegno dal titolo “Non buttate la chiave”, svoltosi nel primo pomeriggio di mercoledì 20 marzo alla sede dell’Ascom di Pavia, dedicato alla realtà carceraria odierna e organizzato dalla Camera Penale di Pavia Avvocato Contardo “Dino” Cristiani a cui hanno partecipato Vincenzo Andraous, oggi Tutor della Casa del Giovane di Pavia; Laura Cesaris, docente di Diritto dell’esecuzione penale all’Università di Pavia; Maria Benotti, di Sant’Egidio Pavia; Cesare Beretta, già giudice presso il Tribunale di Pavia; Davide Ferrari, scrittore e regista responsabile del Teatro del carcere di Stradella. Ad aprire il convegno sono stati i saluti di Marco Panzarasa, avvocato e Vicepresidente della Camera Penale di Pavia; a moderare è stato Marcello Caruso, avvocato e membro del Direttivo della Camera Penale di Pavia.
“Il carcere di oggi è una terra di nessuno incomprensibile: sappiamo chi entra e per quale reato e non ci domandiamo non chi esce, ma cosa esce – ha detto Vincenzo Andraous nel suo intervento -. La percezione del cittadino è quella di un lazzaretto disidratato dove ci sono cose, numeri e oggetti, non persone. Oggi in carcere regnano violenza, illegalità e ingiustizia”.
Il problema del sovraffollamento è stato affrontato da Laura Cesaris, mentre uno sguardo di speranza è stato offerto da Davide Ferrari grazie al progetto teatrale del carcere di Voghera in grado di dare ai detenuti momenti di svago e cultura seppur dietro le sbarre. In apertura è intervenuto per un breve ricordo anche Federico Edoardo Pisani, avvocato della famiglia del giovane trapper Jordan Jeffrey Baby, morto suicida a Torre del Gallo la scorsa settimana.

Sul numero de “il Ticino” in uscita venerdì 22 marzo, un ampio approfondimento dedicato al convegno.