Aziende pavesi, dal 13 luglio si comincia a guadagnare e non solo a pagare le tasse

Il dato commentato in un incontro promossa da CNA Pavia

Le piccole e medie imprese pavesi cominciano a lavorare e guadagnare per sé (e non solo per pagare le tasse) dal 13 luglio, in anticipo rispetto allo scorso anno che era stato calcolato nel mese di agosto. Ma Pavia non ha una posizione brillante: è, infatti, l’80esima città su 114 analizzate dal Rapporto 2023 dell’Osservatorio permanente di CNA sulla tassazione delle piccole e medie imprese, un documento che esamina la dinamica e le differenze del Total tax rate (il peso complessivo del fisco, che a Pavia raggiunge quest’anno il 53,3 per cento) sulle imprese nei comuni italiani e che è stato presentato in dettaglio nel tardo pomeriggio di mercoledì 12 luglio nell’ambito del convegno “Comune che vai, fisco che trovi” organizzato dalla CNA di Pavia nella sede pavese dell’associazione, in viale Montegrappa.
La situazione emersa durante il confronto, a cui ha partecipato anche Mara Torti, Assessore al Bilancio, Affari generali, Partecipate e Pari Opportunità del Comune di Pavia, non è rosea: nonostante il Tax Day sia stato anticipato, rimane il fatto (rimarcato anche dal relatore, Claudio Carpentieri, Responsabile del dipartimento politiche fiscali e societarie di CNA) che
la tassazione complessiva sulle imprese è ulteriormente aumentata, sia pure di poco, rispetto all’anno precedente e si conferma fra le più alte d’Europa; inoltre, la differenza fra la città più virtuosa dal punto di vista fiscale, prima in classifica con un Total tax rate del 46,7%, e l’ultima della lista, con il 58%, è di più di 10 punti. Su Pavia, come su altri comuni, pesa in particolare il divario tra valore catastale degli immobili e valore commerciale che, al contrario di quanto si pensa comunemente, rende l’Imu più onerosa a svantaggio dei titolari di una impresa: per esempio, un negozio pavese che ha un valore commerciale di 250mila euro ne ha uno catastale di 304mila con una differenza di circa 54mila euro che incidono negativamente sulla tassazione.
“E’ necessario trovare un punto di incontro per la definizione dei beni strumentali e noi lo chiediamo – ha commentato il presidente Enea Vercesi -: non è sempre colpa dei comuni ma fare impresa sta diventando davvero sempre più oneroso e difficoltoso. Le tasse sono davvero pesanti, le aziende che emettono fatture che non vengono onorate perdono più denaro di quanto immaginiamo anche per via della tassazione imposta su quelle fatture”. Presente al confronto anche Patrizia Cainarca, direttore di CNA Pavia.