Al Teatro Fraschini di Pavia la rassegna “Have No Fear” dedicata alle arti performative

Gli eventi in programma dal 4 al 19 settembre

La Fondazione Teatro Fraschini porta a Pavia un inedito percorso dedicato alle arti performative (nelle quali l’espressione artistica è legata soprattutto all’uso del corpo), dal titolo “Have No Fear” (“Non avere paura”:). Dal 4 al 19 settembre, al Teatro Fraschini di Pavia (nella foto, ndr), ma anche in Cupola Arnaboldi e in Università, si terranno otto “azioni artistiche” a firma di grandi nomi del panorama nazionale ed internazionale, con la prestigiosa partecipazione per la prima volta a Pavia di Romeo Castellucci, il “profeta” secondo il quotidiano francese “Le Monde”. Da almeno vent’anni è un protagonista nella scena europea, e il suo teatro è un termine di confronto per capire in che direzione stanno andando le nuove poetiche. A lui l’Università di Pavia conferirà la Medaglia Teresiana. Gli altri due “focus “saranno per Marco D’Agostin, premio Ubu nel 2018 come miglior performer under 35, e Alessandro Sciarroni, Leone D’oro alla carriera alla Biennale Danza 2019.
La nuova rassegna, inserita in “La città come palcoscenico”, manifestazione promossa dal Comune di Pavia nell’estate 2021, propone al pubblico un’incursione nei nuovi linguaggi della danza e del teatro contemporaneo, che allinea il palco del Teatro Fraschini ai palcoscenici di tutta Europa: “Avremo l’occasione di fare un percorso di scoperta, e farci coinvolgere dalla ricerca espressiva di tre artisti contemporanei – spiega Francesca Bertoglio, direttore generale e artistico del Teatro Fraschini – ‘Have No Fear’ è l’inizio di un progetto che intende creare spazio nella programmazione culturale della città alle espressioni contemporanee delle ‘performing arts’, dove il teatro è esperienza immersiva, e dove l’artista sperimenta forme contemporanee di connessione con lo spettatore. In una città culla della ricerca e del sapere come Pavia non possiamo che accogliere l’approdo di nuove forme artistiche che vivono spazi non convenzionali, e ci trasportano in esperienze totalizzanti capaci di toccarci nel profondo dell’anima anche per vie irrazionali”