Vaccinazioni anti-Covid: “il ruolo fondamentale dei medici di famiglia”

Su "il Ticino" l'intervista a Claudio Lisi, presidente dell'Ordine dei medici e degli odontoiatri di Pavia

“Stiamo vivendo, di fatto, un nuovo lockdown con l’adozione della zona rossa in Lombardia e in diverse altre regioni italiane. Si dovrebbe utilizzare l’attuale periodo, con le scuole chiuse e molte attività bloccate, per avviare finalmente una vaccinazione di massa. E’ il percorso seguito in Inghilterra, con esiti confortanti”. Claudio Lisi, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Pavia e provincia (è stato recentemente riconfermato nell’incarico sino al 2024), interviene sulla questione delle vaccinazioni anti-Covid con un’intervista pubblicata sull’ultimo numero del settimanale diocesano “il Ticino”. “Rispetto a quanto si è visto sino ad ora, l’organizzazione della campagna vaccinale è sicuramente migliorabile – puntualizza il presidente dell’Ordine dei medici pavesi -. Se chi deve essere vaccinato non viene avvisato per tempo, si rischia di perdere una dose: errori da non commettere, considerata l’emergenza che stiamo ancora vivendo”. Un discorso a parte riguarda i medici di medicina di medicina generale. Nei giorni scorsi alcuni anziani “over 80”, o loro familiari, si sono lamentati di non essersi potuti vaccinare dal proprio medico di famiglia: abbiamo ricevuto telefonate di protesta anche alla redazione del settimanale “il Ticino”. “In realtà i medici generici non sono obbligati a vaccinare i loro assistiti contro il Covid: l’adesione alla campagna è volontaria – spiega Lisi -. La ragione per la quale poi alcuni non si siano resi disponibili, è dovuta anche al fatto che sul nostro territorio ci sono ancora diversi medici che operano da soli: rispetto ai loro colleghi che invece si sono uniti in forme di ‘medicina di gruppo’, hanno sicuramente meno tempo disponibile. Inoltre in provincia di Pavia abbiamo difficoltà a trovare un ‘hub ospedaliero’ da dedicare alle vaccinazioni: è un ruolo che si è in parte assunto il San Matteo, svolgendo però una funzione che esula dalle sue competenze visto che si tratta di un Irccs. Così facendo si toglie energia e forza-lavoro a chi dovrebbe seguire i pazienti ‘non Covid’: è un problema che rischia di avere pesanti ripercussioni nell’incremento di alcune patologie, come purtroppo abbiamo constatato anche negli scorsi mesi”. Il presidente dell’Ordine rivolge un altro appello ai medici di famiglia: “Devono essere i primi ad invogliare i loro assistiti a farsi vaccinare. Se un medico di medicina generale trasmette un’informazione corretta, i suoi pazienti generalmente lo seguono”.  (A. Re)

 

POTETE LEGGERE L’INTERVISTA INTEGRALE A CLAUDIO LISI, PRESIDENTE DELL’ORDINE PROVINCIALE DEI MEDICI, SULL’ULTIMO NUMERO DEL SETTIMANALE “IL TICINO”  CHE TROVATE IN EDICOLA E NELLE PARROCCHIE DELLA DIOCESI DI PAVIA