Verrà processato con rito abbreviato Massimo Adriatici, 50 anni, ex assessore leghista alla sicurezza di Voghera (Pavia), accusato di omicidio volontario per la morte di Younes El Boussettaoui, 39enne marocchino. Dalla pistola di Adriatici partì il colpo che, la sera del 20 luglio 2021, uccise in piazza Meardi a Voghera (Pavia) il nordafricano. Il giudice Luigi Riganti ha accolto oggi, giovedì 23 ottobre, nell’udienza preliminare ripresa in Tribunale a Pavia, la richiesta presentata dai difensori dell’ex assessore. Sono stati inoltre ammessi i documenti che erano stati depositati dai legali di Adriatici lo scorso 11 settembre: la valutazione di un commissario di polizia sull’arma, una perizia psicologica dell’imputato e il suo interrogatorio, le testimonianze di alcuni suoi conoscenti. La requisitoria sarà affidata a Fabio Napoleone, procuratore capo di Pavia. Il calendario delle prossime udienze è stato fissato: il 26 novembre sono previsti l’intervento del pubblico ministero e delle parti civili (si sono costituiti i genitori, i fratelli e le sorelle di Younes); il 16 dicembre spazio alle difese; la sentenza è attesa per il 30 gennaio 2026.
“E’ andata come ci aspettavamo – ha commentato Luca Gastini, uno degli avvocati di Adriatici -. Le nostre richiese sono state tutte accolte. Siamo contenti che il processo si svolgerà in tempi brevi e restiamo molto fiduciosi. Lasciamo che tutti facciano il loro lavoro”.
Il commento della parte civile
“Ci onora il fatto che il procuratore capo di Pavia, Fabio Napoleone, si sia incaricato di discutere questo procedimento”. Lo ha dichiarato oggi l’avvocato Marco Romagnoli, uno dei legali di parte civile della famiglia di Younes El Boussettaoui. “Siamo molto soddisfatti – ha aggiunto Romagnoli, all’uscita dal Tribunale dopo l’udienza -: sono stati acquisti i documenti presentati sia dalla difesa che dal pubblico ministero, ed è stato stilato un calendario serrato con la sentenza prevista per il prossimo 30 gennaio. Ci prepariamo alla discussione”.
Alla domanda dei cronisti sul fatto che in Procura a Pavia “si respiri oggi aria nuova”, l’avvocato Romagnoli ha risposto con un sorriso e senza esitazioni: “assolutamente si”. In merito ai documenti presentati dalla difesa di Adriatici e accolti dal giudice, il legale ha spiegato che la parte civile non si è opposta: “E’ una documentazione che non influenza in alcun modo la vicenda al centro di questo procedimento”.






