In Comune a Pavia la mostra con le foto degli oggetti dei rifugiati

"Cosa portare? Cosa lasciare?" rimarrà aperta sino al prossimo 4 aprile

“Cosa portare? Cosa lasciare?” è il titolo della nuova mostra fotografica inaugurata nella mattinata di martedì 21 marzo in Comune a Pavia, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. L’esposizione è stata fortemente voluta dall’Assessorato alle Pari Opportunità e dalle associazioni dello Sportello Antidiscriminazioni del Comune di Pavia e rimarrà aperta al 4 aprile. Ispiratrice del progetto è l’Associazione Babele Odv che ha organizzato la mostra con lo scopo di sensibilizzare la popolazione sul tema delle radici, del viaggio e dell’identità dei rifugiati: infatti, nel salone al piano terra di palazzo Mezzabarba, sono esposte fotografie artistiche di oggetti che i rifugiati del territorio portano con loro e che hanno deciso di condividere, oggetti dal forte significato affettivo e dal profondo potere evocativo.
Le fotografie sono corredate da un breve testo descrittivo e riportano le generalità del proprietario degli oggetti fotografati, la provenienza, l’anno di arrivo in Italia, il tutto introdotto da un pannello esplicativo iniziale.
“L’esposizione vuole condividere le emozioni di chi lascia il proprio paese di origine attraverso la rappresentazione del legame culturale ed affettivo con gli oggetti, in quanto le cose diventano simboli Noi tutti – ha sottolineato l’Assessore Mara Torti – tendiamo spesso a legarci ad alcuni oggetti non per il loro valore intrinseco ma per ciò che rappresentano, per ciò che ci ricordano: che siano esperienze, luoghi, persone, emozioni. Io tengo a valorizzare questa mostra per il messaggio che essa porta e che è stato condiviso dallo Sportello antidiscriminazioni del Comune di Pavia. Ormai da anni stiamo vivendo un incremento esponenziale delle migrazioni in tutte le aree del mondo, soprattutto in Asia e in Europa. Sono diversi i fattori che spingono le persone a lasciare il proprio luogo di origine: i conflitti tra Stati o i conflitti interni ad uno Stato; la precarietà economica; la presenza di regimi oppressivi dei diritti umani; le catastrofi naturali; ultimo ma non per importanza, la spinta a ricercare condizioni di vita e di lavoro migliori. Gli spostamenti – conclude l’Assessore Torti – sono accompagnati da sofferenza e difficoltà arrecate dal lungo viaggio, dall’abbandono della propria terra e dall’inserimento in un nuovo contesto sociale. Tra le persone in fuga molti sono bambini, bambine e adolescenti, una circostanza che testimonia la disperazione e che dimostra quanto il futuro incerto in alcune terre sia motivo stesso di fuga per le nuove leve che le popolano”.
Presente alla conferenza stampa anche Francesca Gatti di Babele Odv.

(In foto a destra l’assessore Torti e di spalle Francesca Gatti, mentre ammirano le opere esposte)