“Parole al Centro”: cinque incontri sulla scrittura letteraria all’Università di Pavia

Gli appuntamenti, anche in diretta su Youtube, in occasione del 50esimo del Centro Manoscritti fondato da Maria Corti

“L’idea legata a questo ciclo di incontri è continuare la tradizione inaugurata da Maria Corti. Una tradizione che ha sempre affiancato allo studio dei testi del passato un serrato confronto con la letteratura dell’oggi. Una sorta di filologia del presente che, dialogando con gli scrittori e le scrittrici, mette al centro i nuovi usi della parola letteraria”. A sottolinearlo è Giuseppe Antonelli, presidente del Centro Manoscritti dell’Università di Pavia (fondato da Maria Corti nel 1973, di cui quest’anno si celebrano i 50 anni di vita), presentando la terza edizione di “Parole al Centro. Cinque incontri sulla scrittura letteraria”. Tra gli ospiti degli anni scorsi figurano anche Paolo Giordano, Helena Janeczek, Valerio Magrelli, Dacia Maraini, Nicola Lagioia, Alessandro Piperno, Sandro Veronesi. Quest’anno, ad aprire la rassegna sarà (giovedì 23 febbraio) il premio Pulitzer Jhumpa Lahiri che ha scelto di scrivere i suoi libri più recenti in lingua italiana. Poi sarà la volta di Laura Pugno (9 marzo), Francesco Pecoraro (23 marzo) e dei premi Strega Mario Desiati (30 marzo) e Edoardo Albinati (20 aprile). Gli incontri, ad ingresso libero, si svolgeranno alle 18 nell’Aula Magna dell’Ateneo e verranno trasmessi in diretta sul canale youtube dell’Università di Pavia. “Gli autori – spiega Antonelli – racconteranno del loro rapporto con la scrittura e con il processo creativo, portandoci a scoprire quel mondo di parole che precede la pubblicazione di un’opera e rimane nascosto dietro alle righe delle pagine a stampa. Le parole degli appunti, magari scritti ancora a mano su foglietti di fortuna o quelle di cui resta memoria solo nei vecchi file. Parole scartate, anche se ormai di carta se ne usa sempre meno e parole trovate via via nel lungo percorso che accompagna la nascita di una nuova storia. Dall’inchiostro ai bit. Parole amate e odiate, scelte per rappresentare il carattere di un personaggio o per rendere un determinato tipo di emozione”.