Pnrr: “massima trasparenza nella realizzazione dei progetti”

L'intervento di Giuseppe Busia, presidente dell'Autorità Nazionale Anticorruzione, al convegno organizzato dalla Prefettura di Pavia

Si è svolta oggi, martedì 5 luglio, a Palazzo Vistarino la prima di quattro giornate formative organizzate dalla Prefettura di Pavia, guidata dal prefetto Paola Mannella, in collaborazione con la Provincia di Pavia e la Scuola Sant’Anna di Pisa, con il contributo della Fondazione Banca del Monte di Lombardia: si tratta di un percorso formativo, comprendente anche una parte laboratoriale, destinato soprattutto agli amministratori comunali per cogliere al meglio le opportunità del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr). La prima giornata è stata dedicata al tema: “Etica, diritto e legalità. La gestione degli appalti pubblici a partire dal Pnrr”. Nel corso dell’incontro è intervenuto, con un collegamento video, Giuseppe Busia, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. “La sfida del Pnrr, che vede i Comuni in prima fila, va affrontata con l’impegno a realizzare con la massima trasparenza i progetti finanziati”, ha dichiarato Busia.  “La trasparenza non è mai fine a se stessa – ha aggiunto il presidente dell’Anticorruzione  -: rappresenta invece lo strumento, in un sistema democratico come il nostro, per garantire la partecipazione dei cittadini. La trasparenza aiuta i sindaci a garantire il buon governo dell’amministrazione ed evita conflitti di interesse. Va sempre evitato che l’interesse pubblico passi in secondo piano rispetto ad interessi privati: una situazione che rischia di minare la stessa coesione sociale”. All’incontro di Palazzo Vistarino è intervenuto anche Paolo Evangelisti (seconda da destra nella foto, ndr), presidente regionale della Corte dei Conti Lombardia. “Nella gestione dei fondi del Pnrr il nostro ruolo – ha spiegato Evangelisti – sarà quello di verificare eventuali situazioni di ‘mala gestione’, che possono riguardare anche soggetti privati chiamati a svolgere attività pubblicistiche. Più in generale la Corte dei Conti interviene ogniqualvolta i destinatari di fondi pubblici abbiamo distratto questi finanziamenti dalle finalità a cui sono destinati. Un amministratore può essere considerato responsabile anche per omesso controllo o per un comportamento di inerzia, che impedisce il recepimento dei fondi assegnati”.