“Giorno della Memoria”: la cerimonia alla Sala dell’Annunciata di Pavia

Le medaglie d'onore in memoria dei militari pavesi internati nei lager. Il discorso del sindaco Mario Fabrizio Fracassi

La Sala dell’Annunciata di piazza Petrarca a Pavia ha ospitato oggi, giovedì 27 gennaio, la cerimonia ufficiale per il “Giorno della Memoria”, alla presenza delle massime autorità cittadine, del referente provinciale di Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti), dei rappresentanti della Consulta degli Studenti e dei musicisti del Conservatorio Vittadini a cui sono stati affidati gli intermezzi musicali. Nel corso della manifestazione sono state assegnate le medaglie d’onore in memoria di Ernesto Brega (militare internato dall’8 settembre 1943 al 16 ottobre 1945 in Germania), Giuseppe Brema (militare internato dal 12 settembre 1943 al 16 aprile 1944 in Prussia Orientale e a Deblin Irena), Domenico Antonio Carchidi (militare internato dal 1° agosto 1944 al 1° settembre 1945 a Brandeburgo), Gaudenzio Cavanna (militare internato dall’11 dicembre 1944 al 24 aprile 1945 a Flussemberg-Limorice), Carlo Corona (militare deportato dal 9 settembre 1943 al 10 settembre 1945 a Braunschweig), Santo Dagnino (militare internato dall’8 settembre 1943 al 25 luglio 1945 a Buchenwald), Ernesto De Ghislanzoni (militare internato dall’8 settembre 1943 all’8 maggio 1945 a Cholm e Wietzendorf), Adamo Guarnaschelli (internato dal 9 settembre 1943 al 3 maggio 1945 nello Stalag III C di Alt Drewiz) Angelo Scaglioni (militare internato dal 9 settembre 1943 all’8 maggio 1945 in Germania) e Angelo Giuseppe Vecchietti (militare internato dal 18 settembre al 1° aprile 1945 in Germania).

(Nella foto, al centro, la signora Daniela Rosanna Scaglioni ritira la medaglia d’onore in memoria del padre Angelo)

 

L’INTERVENTO DEL SINDACO MARIO FABRIZIO FRACASSI

 

Gentili Autorità, Egregie Rappresentanze dei Medagliati, Cari Studenti e Concittadini,

si insiste spesso e giustamente sul valore della memoria, sull’opportunità di coltivarla, sulla necessità di evitare, attraverso di essa, che le tragedie della storia si ripetano. È un tema su cui tanti, prima di me, si sono soffermati, e sui cui tanti, oggi, si soffermeranno. Non mi dilungo quindi sul punto. Ciò che mi preme dire è che il ricordo di tragedie come l’Olocausto, benché doveroso, non è semplice. Hanno avuto modo di sottolinearlo, in più di un’occasione, gli stessi sopravvissuti ai campi di sterminio, ed in particolare la Senatrice a vita Liliana Segre, che la nostra Città ha avuto l’onore di ospitare, nel 2020, quando il Comune le conferì la benemerenza di San Siro.  Non è semplice non solo per il dolore che quelle memorie generano, comprensibilmente, in chi quelle tragedie le ha vissute, ma anche per il disagio che ciascuno di noi prova nel rivolgere lo sguardo verso l’abisso della crudeltà umana, la follia cieca delle ideologie, l’assurdità della violenza elevata a principio. È uno sforzo, e in quanto tale l’istinto suggerirebbe di respingerlo. La ragione, però, ci impone di accettarlo: ci impone di farci carico, come posteri, della responsabilità di guardare in faccia gli orrori compiuti dall’umanità, lungo il suo cammino, e dire basta, mai più. Ci pone l’obbligo di dare seguito, come continuatori, a quello straordinario strumento di conoscenza che è la narrazione dei testimoni diretti, la cui importanza è stata ribadita, ieri, da una preziosa intervista della stessa Senatrice Segre. Questo esercizio di memoria, come dicevo gravoso, consente però di scoprire che l’umanità non fu solo odio e che accanto agli indicibili episodi di crudeltà ve ne furono altri di solidarietà; che in parallelo allo sterminio vi fu chi volle portare soccorso al suo prossimo, perfino a rischio della propria incolumità; che il lungo sonno della ragione seppe essere rimpiazzato da una presa di coscienza, da un ritorno al rispetto della vita come valore supremo. Sono consapevolezze di cui soprattutto Voi giovani, Voi studenti, dovete farvi depositari. Sono certo che ne sarete all’altezza.

Mario Fabrizio Fracassi (sindaco di Pavia)