Maxi truffa energie rinnovabili, operazione della Guardia di di Finanza di Pavia

Eseguite 11 misure cautelari in varie regioni. Frodati circa 143 milioni di euro

La Guardia di Finanza di Pavia, unitamente ai Carabinieri Forestali in forza alla sezione di polizia giudiziaria della Procura e ai Carabinieri del Comando provinciale di Pavia, dalle prime luci dell’alba di oggi, mercoledì 27 gennaio, sta eseguendo 11 misure cautelari personali (6 arresti domiciliari e 5 obblighi di firma) e oltre cinquanta perquisizioni in diverse regioni del Centro-Nord (Trentino – Alto Adige, Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Sardegna, Lazio).
L’operazione, che vede impegnati più di 200 militari, con il supporto di unità aeree e con l’ausilio anche di unità cinofile della Guardia di Finanza, coordinata dal sostituto procuratore Paolo Mazza di Pavia, sta sradicando un’organizzazione criminale che nel corso di diversi anni ha frodato circa 143 milioni di euro di contributi pubblici.
Al centro dell’attenzione delle Fiamme Gialle pavesi e dei carabinieri, una centrale a biomasse con sede in Lomellina che trasformava legname: l’accusa è quella di aver ottenuto incentivi statali dichiarando falsa provenienza del legname utilizzato che doveva essere a filiera corta mentre finiva per arrivare da qualsiasi zona sia d’Italia che dall’estero.
Durante queste ore le fiamme gialle stanno eseguendo perquisizioni, nonché sequestri di rapporti bancari, quote societarie, veicoli, immobili e terreni del valore di diversi milioni di euro in capo agli indagati, accusati dei reati di associazione a delinquere, truffa aggravata ai danni dello Stato, false fatturazioni e responsabilità amministrativa degli enti. “A ‘pagare’ per questa maxi-truffa sono anche i normali cittadini – ha detto il procuratore Mario Venditti durante la conferenza stampa svoltasi in Procura per presentare i risultati dell’operazione -: su ogni bolletta infatti c’è una voce specifica dedicata al sostegno delle energie rinnovabili a carico della collettività”.