Vaccini all’Asp di Pavia, protestano i sindacati

Le sigle pavesi chiedono un incontro urgente ai vertici dell’Azienda Servizi alla Persona

Le segreterie provinciali di Cgil Cisl e Uil hanno richiesto un incontro in massima urgenza al direttore generale dell’ASP di Pavia Giancarlo Iannello per fare chiarezza sull’esecuzione del programma vaccinale contro il Covid-19 presso le strutture Pertusati, Santa Margherita e Gerolamo Emiliani. I sindacati contestano la strategia scelta dall’Azienda, che a loro dire avrebbe vaccinato per primi i lavoratori dei cosiddetti servizi economali (cucine e pulizie, per esempio) e gli amministrativi, lasciando indietro (sempre stando a quello che sostengono i sindacati) i sanitari (infermieri, oss, medici e fisioterapisti).
“Attualmente il personale sanitario è fortemente preoccupato – dichiara Domenico Mogavino, segretario provinciale Cisl FP Pavia-Lodi -: le dosi scarseggiano e se la programmazione fosse stata fatta con coscienza oggi al massimo rimarrebbe scoperto il personale amministrativo, nel quale per fortuna non si è mai verificato un solo caso di Covid (a differenza del personale sanitario che è a stretto contatto con i degenti). Ora medici ed infermieri, che prima erano eroi, sono passati dall’essere untori (ci siamo sentiti dire che non stavano attenti alle norme igieniche e quindi contagiavano altri pazienti) a dei semplici ultimi della classe, in attesa di essere vaccinati dopo tutti gli altri”.
Pronta la risposta dell’ASP di Pavia, scritta e firmata dal direttore Iannello, con Maurizio Niutta e con il dottor Marco Rollone: “La campagna vaccinale è organizzata in modo completamente conforme a quanto indicato dal Ministero, dalla Regione e dall’ATS e avviata il 7 gennaio; i dipendenti sono stati informati tramite il modulo assenso/dissenso e l’informazione è stata data in via prioritaria agli RLS e alla RSU Aziendale. Inoltre, parte del personale amministrativo, qualora lo ritenga, deve ancora sottoporsi a vaccinazione e per quanto riguarda il numero degli operatori e degli ospiti vaccinati si può fornire il numero di 390 dosi prime dosi somministrate al 13 gennaio”. Dalla nota diffusa dall’ASP si evince anche come durante un incontro del 20 gennaio con le RLS aziendali, proprio queste ultime abbiano definito “esaustive” le spiegazioni dell’azienda e abbiano concordato sull’impianto programmatorio della campagna vaccinale.