Covid-19: 166 nuovi casi in provincia di Pavia, 196 ricoveri al San Matteo

I dati del Ministero della Salute e di Regione Lombardia di lunedì 9 novembre

Oggi, lunedì 9 novembre, sono 25.271 i nuovi casi di Covid-19 individuati in Italia, circa 7mila meno di ieri ma con 43mila tamponi in meno rispetto alla giornata di sabato: 147.725 contro 191.144. Il rapporto positivi/tamponi è al 17,1%. In leggero aumento invece l’incremento delle vittime, 356 nelle ultime 24 ore, mentre ieri era stato di 331. Il totale dei morti dall’inizio della pandemia sale a 41.750 mentre il totale dei contagiati, comprese vittime e guariti, è arrivato a 960.373.

 

LA SITUAZIONE IN LOMBARDIA

 

Sono 4.777 i nuovi contagi in Lombardia, a fronte di 21.121 tamponi effettuati. I morti sono 99 (il totale sale a 18.442). Salgono i ricoveri sia in terapia intensiva (+ 20, ovvero 670) che negli altri reparti (+ 189, ovvero 6.414). Tra i nuovi casi positivi, 2.225 sono a Milano (837 a Milano città).  Sono 166 i nuovi casi di positività in provincia di Pavia: il totale dall’inizio della pandemia sale a 12.763. (ANSA) 

 

 

I RICOVERI AL POLICLINICO SAN MATTEO DI PAVIA

 

E’ cresciuto in maniera importante nel fine settimana il numero di pazienti ricoverati per Covid-19 al Policlinico San Matteo di Pavia. Oggi si registrano 196 ricoveri per Coronavirus, ovvero 34 in più di venerdì 6 novembre. Sono 41 i malati in Terapia Intensiva (8 in più di venerdì), 27 quelli seguiti in assistenza respiratoria a Malattie Infettive e 128 in regime di degenza ordinaria in diversi reparti dell’ospedale. Nelle ultime 24 ore al San Matteo si sono contati 14 nuovi ricoveri per Covid-19 e un paziente deceduto.

E’ in aumento anche la pressione sul pronto soccorso Covid del Policlinico di Pavia, ospitato al piano terra di Malattie Infettive: “Negli ultimi giorni siamo arrivati a una media di una 40ina di accessi giornalieri – spiega il prof. Stefano Perlini, direttore del pronto soccorso del San Matteo -. In diversi casi però si tratta di soggetti ‘paucisintomatici’, positivi al Covid-19 ma con sintomi che possono essere trattati con una cura a domicilio. Rinnoviamo l’invito a chi avverte sintomi riconducibili al Coronavirus, a contattare il proprio medico di famiglia: sarà lui a valutare se è necessario il ricorso ad un’assistenza ospedaliera, o se invece è sufficiente una terapia a casa. E’ inutile affollare i pronto soccorso degli ospedali: così facendo si ruba energia e tempo al personale, che deve invece dedicarsi ai casi più gravi