Perdita di gusto e olfatto: “probabili sintomi del coronavirus”

Uno studio condotto dal Policlinico San Matteo in collaborazione con l'istituto neurologico Mondino di Pavia

La clinica di Otorinolaringoiatria del San Matteo di Pavia ha avviato uno studio, in collaborazione con l’istituto neurologico Mondino, per valutare in che misura si manifestano tra i pazienti di coronavirus i sintomi dell’anosmia, la perdita dell’olfatto, e dell’ageusia, la perdita del gusto. Ad annunciarlo, in un’intervista pubblicata sul numero di venerdì 1 maggio del settimanale diocesano “il Ticino”, è il prof. Marco Benazzo, direttore dell’Otorinolaringoiatria e preside di Medicina all’Università di Pavia.
Sono numerosi i pazienti contagiati dal Covid-19 che hanno raccontato di aver perso gusto e olfatto durante i giorni della malattia. “I pazienti che diventano anosmici – spiega il prof. Benazzo -, come conseguenza di un’infezione virale o di una patologia particolarmente acuta, rischiano poi di perdere per sempre l’olfatto. Questo non si verifica, fortunatamente, nelle persone che hanno contratto il Covid-19 che, una volta guarite, sono riuscite a recuperare la capacità di percepire gli odori. Lo stesso avviene per l’ageusia”.
Sono oltre 120 la persone che dall’inizio della ricerca si sono recate al San Matteo dopo aver accusato sintomi di perdita di gusto e olfatto: sono state sottoposte a tampone e anche al prelievo di sangue per verificare l’eventuale presenza di anticorpi in grado di combattere il Covid-19. In alcuni casi sono stati identificati soggetti positivi asintomatici, che da quel momento sono andati in isolamento. “Quando la sensazione di perdita di olfatto e gusto è molto forte, gli anticorpi non sono presenti. Non appena i sintomi spariscono, ecco che gli anticorpi tornano a manifestarsi”. Il professor Marco Benazzo rivolge un invito a tutti coloro che in questo momento avvertono i sintomi dell’anosmia e dell’ageusia: “Non aspettate: scrivete subito alla mail anosmiapavia@gmail.com e sarete contattati telefonicamente per rispondere a un questionario e anche per fissare i controlli da svolgere in ospedale”.