Coronavirus, funziona la cura con il plasma sperimentata al San Matteo di Pavia

Oltre 250 i donatori. Risultati confortanti su più di 50 pazienti

Sono già più di 250 i pazienti guariti dal coronavirus che si sono presentati al Servizio di immunoematologia e trasfusione del San Matteo di Pavia, diretto dal prof. Cesare Perotti (nella foto), per donare il plasma. Un’adesione importante per sostenere la plasmaterapia, sperimentata contro il Covid-19 per la prima volta al Policlinico pavese e ora adottata in 116 centri universitari degli Stati Uniti. Il plasma delle persone che sono riuscite a sconfiggere il virus contiene gli anticorpi in grado di neutralizzarlo anche nei malati in cui viene infuso. Al San Matteo e all’ospedale di Mantova il “plasma iperimmune” è stato infuso in 52 pazienti con risultati confortanti. Presto il prof. Perotti sarà in grado di tracciare un primo bilancio significativo di questa prima fase di sperimentazione. Si stanno anche raccogliendo sacche di plasma che potrebbero essere utilizzate in caso di una nuova ondata di contagi in autunno.
Al protocollo di plasmaterapia predisposto dal San Matteo hanno aderito anche gli ospedali di Mantova, Lodi, Novara e l’Azienda ospedaliera universitaria di Padova. Altre strutture ospedaliere in Italia stanno pensando di introdurla per la cura dei loro malati.

“In molti casi consente di evitare ai pazienti la rianimazione e sapendo quanto sia dura, questo è già un incredibile traguardo contro il maledetto Covid”: così il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha parlato su Facebook della cura con il plasma messa a punto a Pavia. “Un protocollo – spiega Fontana – predisposto dal Servizio di immunoematologia e medicina trasfusionale del San Matteo, in collaborazione con le strutture di Mantova e Lodi, nonché con l’Azienda ospedaliera universitaria di Padova. Una terapia sviluppata in Lombardia e già esportata negli Stati Uniti. La cura si sviluppa in abbinamento al test sierologico, sempre del San Matteo di Pavia, che, oltre a dirti se hai o no gli anticorpi, ne analizza la quantità presente nel tuo sangue definendo se tu possa diventare donatore del prezioso plasma con un’alta presenza di anticorpi. La Lombardia lavora a questo. Risposte concrete” .