Davanti alla Questura di Pavia una piazzetta dedicata agli agenti delle scorte di Falcone e Borsellino

All'inaugurazione presente anche Tina Montinaro, vedova del caposcorta del giudice uccise a Capaci

“Ho avuto l’onore di rappresentare Pavia al fianco di Tina Montinaro: vedova di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone, caduto a Capaci con il giudice, la moglie e collega di quest’ultimo, Francesca Morvillo, e gli agenti della Polizia di Stato, Rocco Dicillo e Vito Schifani”. Lo ha dichiarato il sindaco di Pavia, Mario Fabrizio Fracassi, dopo l’inaugurazione, di fronte alla Questura, di una piazzetta e una targa in marmo dedicate alle donne e agli uomini delle Forze dell’Ordine vittime delle stragi di Capaci e Via D’Amelio a Palermo: di quest’ultima, in cui venne ucciso Paolo Borsellino con gli agenti della sua scorta, oggi, lunedì 19 luglio, ricorre il 29esimo anniversario.
“Persone coraggiose, professionisti i cui nomi, troppo spesso, finiscono in secondo piano, nonostante abbiano consapevolmente messo a rischio le proprie vite per il bene superiore dello Stato e per l’avvenire dei propri concittadini – ha sottolineato il sindaco Fracassi, nella foto dell’ufficio stampa del Comune di Pavia accanto a Tina Montinaro -. Voglio ribadirli, questi nomi: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani, morti a Capaci il 23 maggio 1992; Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, morti in Via D’Amelio il 19 luglio 1992. È importante aver dedicato uno spazio cittadino anche a loro, affinché se ne conservi il ricordo”.
19 luglio: anniversario della strage di Via D’Amelio. “Un giorno per commemorare Paolo Borsellino e la sua scorta – ha spiegato il sindaco -, ma anche Giovanni Falcone e Rocco Chinnici, Carlo Alberto Dalla Chiesa ed Emanuele Basile, Beppe Montana e Ninni Cassarà, Mario Francese e Beppe Fava, Pio La Torre e Piersanti Mattarella, Peppino Impastato, Libero Grassi, Pino Puglisi, tutti i giudici, le donne e gli uomini delle Forze dell’Ordine, i giornalisti, i rappresentanti delle Istituzioni e della società civile, gli uomini di fede, i semplici cittadini caduti per mano del crimine organizzato. Meriterebbero tutti di essere citati, ma la lista è tragicamente lunga. Noi, comunque, non vogliamo perderne la memoria. Pavia è una città antimafia, che darà sempre il proprio sostegno al contrasto di Cosa Nostra e di ogni altra forma di criminalità”.