Vaccinazioni anti-Covid all’ Asp di Pavia: interviene Domenico Mogavino (Cisl)

"Ad oggi l'Azienda non ha fornito esaustive risposte alle note da noi inoltrate"

Sulla questione delle vaccinazioni anti-Covid negli istituti gestiti dall’Asp (Azienda servizi alla persona) di Pavia (Rsa “Pertusati”, istituto geriatrico “Santa Margherita” e residenza “Gerolamo Emiliani”), interviene ancora Domenico Mogavino (segretario provinciale della Cisl Fp Pavi-Lodi) che nei giorni aveva avanzato critiche sul fatto che fossero stati vaccinati prima gli amministrativi degli operatori sanitari. “Ad oggi – scrive Mogavino in un comunicato – l’Azienda non ci ha fornito esaustive risposte alle note da noi inoltrate. Ricordando che il 2 dicembre 2020, il Ministro della Salute ha presentato le linee guida del Piano strategico per la vaccinazione anti-SARS-CoV-2/COVID-19, sottolineando che, nella fase iniziale di disponibilità limitata di vaccini, la strategia si doveva focalizzare inizialmente sulla riduzione diretta della morbilità nonché sul mantenimento dei servizi essenziali più critici, pertanto, gli operatori sanitari esociosanitari, nonché i pazienti fragili delle RSA dovevano essere i primi. Purtroppo, presso l’Asp di Pavia dove la campagna vaccinale è iniziata il giorno 7 gennaio con già carenze di informazione al personale (circa tempi, luoghi e modi) e senza far arrivare l’informazione a tutto il personale (es. informazioni in bacheca etc..) ha visto vaccinare dapprima tutto il personale dei servizi economali (addetti delle pulizie, operatori delle cucine etc..) ed amministrativi quindi personale non sanitario e solo alcuni del personale sanitario lasciando indietro senza vaccino una buona parte di infermieri, oss e fisioterapisti nonché molti degli ospiti della Rsa in quanto le vaccinazioni si sono fermate in data 13 gennaio  per la sospensione della fornitura. Quindi va da sé che tale Azienda aveva la possibilità di vaccinare tutti i sanitari”. “Nella programmazione – continua Mogavino -, per altro non è stata data precedenza ai professionisti sanitari che non hanno contratto il virus e comunque non è stato garantito un controllo sierologico per la determinazione di anticorpi del SARS-CoV-2 per stabilire una priorità del personale. In data 27 gennaio sono ripartite le vaccinazioni che a dire dell’Azienda termineranno il 2 febbraio garantendo solo la seconda dose e nessuna risposta ai sanitari che attendono ancora la prima dose costretti a lavorare in corsia. Ci domandiamo come si possa arrivare ad intimidire il personale con pseudo sospensioni o con provvedimenti a noi ignoti a chi decidesse di non vaccinarsi quando ad oggi non è obbligatorio farlo ma soprattutto quando non ci sono vaccini per chi vuole farlo”.

(Nella foto il cortile interno della Rsa “Pertusati”)