La Sacra Scrittura di domenica 6 dicembre

Il commento di don Michele Mosa. «Degno di fede è Dio»

Logico che la fede si leghi a Dio: nessuno oggi si sognerebbe di “dimostrare” che Dio esiste. Tommaso d’Aquino, Anselmo di Aosta: oggetto di studio per specialisti. (E mi sa che sono pochi). A Dio o credi o non credi: è appunto una questione di fede. “Πιστὸς ὁ θεὸς”, fedele è Dio. Paolo infatti afferma che la fede è qualità di Dio non dell’uomo. Eppure noi uomini dividiamo il mondo in credenti e non credenti, fedeli e in-fedeli appunto. Mi spaventa questo: divisi nel nome di Dio. Incapaci di guardarci con gli occhi di Dio. Dio è fedele: innanzitutto a se stesso, al suo disegno e al suo sogno, perfino all’uomo che lo tradisce, all’uomo che non mantiene fede. Dio crede nell’uomo. Dio ha fede in me. Mi è fedele. Come ricordava padre Pio al medico, ateo, cui affidò la direzione della Casa Sollievo della sofferenza: «Tu puoi, fratello mio, non credere in Dio, ma Dio non cesserà mai di credere in te». Non finisce mai di stupirmi, questo Dio. Mi appassiona e mi commuove. Mi spinge al dialogo e all’annuncio. Vorrei dire a tutti: non nasconderti. Non scappare. Lascia che ti raggiunga e ti abbracci. Il suo sogno è costruire una comunità di amici, legati dall’amore del Figlio. Rinati nel suo amore. Il sogno di Dio però dipende da me: se io mi allontano, se taglio i ponti è come se gli impedissi di essere Dio, cioè di essere Padre. Mi fa sempre riflettere la risposta di Dio a Mosè dal roveto ardente: «Io sono il Dio di Abramo, di Isacco, di Giacobbe». Come dire: se non ho un figlio, non posso essere quello che sono: Padre. Inizia il tempo di Avvento, tempo che apre al futuro partendo dalle radici: dal germoglio di Iesse alla stalla di Betlemme. Fino all’incontro definitivo. Il sogno di Dio: la sua fedeltà. La sua fede nell’uomo. In me. In te. Credere in questo Dio penso significhi credere, come lui, nell’uomo. Essere aperti al sogno di un’umanità nuova, di una Chiesa che accoglie senza se e senza ma. Perché se non condividi il sogno di Dio e la sua fede non sei discepolo. Anzi non sei figlio. O forse, semplicemente non sei uomo.

 

Don Michele Mosa